mercoledì 21 gennaio 2015

Bangkok - giorno 3.

Quando ti svegli ancora ridendo, forse vuol dire, che la serata precedente è andata bene. Ordine del giorno: gita in barca nel fiume Chao Phraya. Consiste in una traversata con la navetta turistica (Express Boat) con guida a bordo (in inglese) e passaggio per alcune delle principali attrazioni della città.
Con non poche difficoltà attraversando un parco dove i divieti sfioravano la follia e alcuni pescatori tentavano la cattura di non ben specificati pesci nell'immondizia, riusciamo a trovare la fermata. Ora, con cartelli dove non si capisce nulla e 600 barche che passano al minuto capire quale prendere e in quale direzione andare non è semplice.
Quindi adottiamo la solita tecnica: seguiamo la massa. Acquistiamo due biglietti (l'acquisto è possibile anche una volta saliti in barca) al costo di 200 bath l'uno e attendiamo di vedere dove salgono la maggior parte dei turisti. Dopo alcuni minuti arriva la nostra imbarcazione.
Wat Arun: costruzioni religiose che fungono da tempio.
Come primo tempio ci viene mostrato il Wat Arun. La più notevole costruzione è la guglia centrale costruita in stile Khmer con mattoni stuccati ed adornati con migliaia e migliaia di pezzi di porcellana cinese multicolore. Su ognuno dei quattro lati del tempio vi è inoltre una scala molto ripida che porta alle due terrazze. Nella prima, tutto attorno alla torre, si trovano tutta una serie di cariatidi raffiguranti le divinità protettrici Yakṣa. Sopra ad ognuna di esse sono raffigurate numerossisime scene di vita del Buddha.
Successivamente si passa per la gloriosa scritta dedicata al Re della Thailandia (esprimere un commento negativo sulla famiglia reale viene considerata un'offesa molto grave da parte del popolo thailandese). Il Re, Bhumibol Adulyadej, salito al trono il 9 giugno del 1946 è tra tutti gli attuali capi di stato, quello in carica da più tempo. La legge di successione prevede la primogenitura maschile e non permette alle donne di salire al trono se non in assenza di un erede maschio o in caso di rinuncia da parte di quest'ultimo. Il re inoltre è capo delle forze armate reali nonché il difensore della fede Buddhista ed è assistito nei sui doveri da un consiglio privato e dall'ufficio della famiglia reale. La nomina di tali membri è esclusiva del re.
Si passa per China Town, ottima soprattutto da visitare a piedi e, visto l'enorme caos che regna al suo interno tra macchine, taxi e scooter, non c'è davvero nessun altro modo per girarla. La comunità cinese a Bangkok precede addirittura la fondazione della capitale thailandese. Infatti, la terra dove il palazzo reale è oggi, era originariamente un tempo una grandissima comunità di commercianti cinesi. Quando il Re, decise di stabilirsi proprio sul sito del villaggio, chiese (in realtà ordinò) ai commercianti di spostarsi. Si stabilirono quindi ad est della nuova città, lungo il fiume. Una delle più grandi attrazioni è sicuramente l'esperienza del luogo nel suo insieme.
Vista di alcune banche lungo il fiume.
Si arriva, alla fine della "gita", ai splendidi palazzi, banche ed hotel di lusso (Sheraton e Hilton Millenium su tutti) che stonano enormemente con l'estrema povertà e l'enorme quantità di baracche che si trovano proprio dalla parte opposta del fiume.  
Dopo alcune ore di barca si torna alla partenza, dove, nel frattempo lungo il molo, ha aperto un bar/ristorante con interni in legno molto eleganti ed una fantastica vista lungo il fiume durante il tramonto. Come non fermarsi? Il suo forte sta nelle birre in bottiglia d’importazione di tutti i tipi (prezzo tra i 200/300 bath l’una). Sicuramente poco economico rispetto a tutti gli altri locali ma il listino era troppo invitante. Ovviamente una non basta e l'orario sfortunatamente è proprio quello dell'aperitivo. Alla terza ordinazione e all'ennesima sigaretta (in Thailandia si può fumare ovunque) nel giro di mezzora iniziamo a prendere sempre più confidenza con lo staff, tutto molto giovane ed estremamente gentile. Un cameriere prova a stupirci mettendo come accompagnamento musicale "Gloria" di Umberto Tozzi (drammaticamente in versione inglese).
Dopo una cena in velocità ed una doccia rigenerante troviamo un furgoncino proprio davanti al nostro hotel adibito praticamente a pub ambulante con due ragazzi che fanno ogni sorta di cocktail e con musica molto coinvolgente. Come non provarli! Va a finire ovviamente con la conoscenza di ogni persona seduta nei paraggi con relativi selfie per ricordare che in certi posti e con un po’ di alcool puoi veramente conoscere e parlare con chiunque.
La lunga giornata, essendo ormai le tre di mattina inoltrate, avrebbe dovuto concludersi in una discoteca live li vicino ma il buon Ciano aveva ben altri programmi per la testa e tutto prese una piega diversa. Racconto eventualmente in privato! Partenza per Phuket il giorno successivo.

Nessun commento:

Posta un commento