martedì 25 ottobre 2016

Vita in ostello.

A SunFlower Stop, Cape Town.
Non è semplice provare a spiegare cosa significhi vivere in ostello e soprattutto viverci da soli. Il primo impatto è sicuramente disarmante. Devi arrangiarti in tutto e per tutto, chiedere tutto ciò di cui hai bisogno perché non hai nessuno che possa aiutarti. Check in, check out, pick up per e dall'aeroporto e mille altre cose.
Un mondo brulicante di persone alla mattina e alla sera e quasi completamente deserto durante il pomeriggio. Ognuno ha una propria sveglia, un proprio programma giornaliero, i propri ritmi e le proprie routine e condividere tutto ciò con gli altri equivale ad avere una giusta dose di adattamento e pazienza.
Non puoi essere certo di poter dormire fino a quando ne hai voglia né altrettanto di fare una dormita filata per tutta la notte, non puoi essere certo di trovare la doccia o addirittura il bagno libero, non puoi essere certo di avere la cucina a disposizione per quando hai fame.
La giornata poi è uguale praticamente per tutti: sveglia presto, colazione più o meno veloce nella zona comune, escursione che dura tutta la giornata e rientro tardo pomeriggio o addirittura in serata.
La parte migliore dell'ostello è sicuramente la zona bar. Il luogo in cui pregiudizi e timidezze volano via tra una birra e l'altra. Puoi trovare qualsiasi tipologia di persona: dal ventenne o trentenne in viaggio da solo, alla coppia di fidanzati o di fratelli, al quarantenne in carriera che si è concesso una vacanza. Tutti accomunati da una cosa in comune: la voglia di conoscere.
Il viaggiare da soli poi non necessariamente significa essere solitari ma anzi. Molto spesso sono i primi a rivolgerti parola proprio per spezzare quel silenzio che li accompagna durante il giorno e molto spesso sono anche i più ubriachi alla sera e te li ritrovi che cantano ed urlano assieme agli altri.
Curiocity Backpackers, Johannesburg.
La sera, oltre che per parlare dei propri programmi di viaggio, delle proprie esperienze, è fatta proprio per conoscere decine di culture e stili di vita differenti.
Le cene sono un'altra parte spettacolare dell'ostello. Vengono organizzati barbecue (soprattutto nel fine settimana) dove ognuno può cucinare ciò che desidera, durante l'aperitivo poi ti organizzi di uscire a cena con qualcuno o vai a fare la spesa tutti insieme per poi mangiare con persone che, fino a mezzora prima, non sapevi che nemmeno esistessero.
Ci si beve la birra, si condivide la sigaretta, ci si diverte facendo qualche gioco che comporti il bere un paio di shottini e magicamente a fine serata si è tutti amici. La mattina dopo ognuno per i fatti suoi a vivere la propria giornata con i propri problemi e con i propri pensieri per poi alla sera tornare a condividere la medesima birra e la medesima sigaretta con le stesse persone delle sera precedente o con persone nuove perché la vita in ostello è così...ogni giorno nuove esperienze e nuove conoscenze sono dietro l'angolo.

lunedì 5 settembre 2016

Gansbaai - Shark diving. Sudafrica.

E dopo tanta attesa finalmente il fatidico giorno, quello da cui tutto è iniziato in quel lontano gennaio di otto mesi fa quando hai pensato: "Voglio fare il bagno con gli squali bianchi". Ed eccoci qui. Costo di 120,00 euro (pick up, escursione, attrezzatura, colazione, pranzo, video e foto della giornata).
Una delle barche al porto per l'escursione.
Partenza alquanto traumatica: pick up alle 4.15 di mattina in quanto la distanza da percorrere è notevole, due ore e mezza di bus prenotato tramite la compagnia dell'escursione. Poco importa, dopo i primi saluti con gli altri partecipanti crolliamo tutti dal sonno.
Arrivo a Gansbaai verso le 6.30 di mattina dove l'alba è già avanzata. Una cittadina costiera surreale a sud/ovest del Sudafrica e non molto lontana da Hermanus. Tutte queste casette senza alcun giardino che danno direttamente alla strada con striscioni sugli squali, numeri di telefono per prenotare l'escursione, negozi di souvenir, il tutto apparentemente abbandonato senza nemmeno un'anima viva in giro.
Veniamo fatti scendere e subito ci viene affidato il colore della muta da sub (bollino colorato sopra la testa) che successivamente dovremo indossare. Dopo una rapida colazione e un meeting con lo staff sulle regole basilari, si parte. La barca viene calata in acqua, il vento e il freddo sono allucinanti ma poco importa...il sogno si sta realizzando.
Momento dell'ingresso nella gabbia.
Nemmeno il tempo di abbandonare il porto e una nuvola di gabbiani ci segue. Dopo mezzoretta di navigazione inizia l'avventura.
Veniamo fatti spogliare per indossare le tute e intanto un ragazzo dello staff inizia a gettare in acqua pesce marcio e carcasse per attirare gli squali. L'adrenalina è tanta perché tutti si aspettano da li a qualche minuto di intravedere qualcosa. Da sfatare il mito della pinna in lontananza che si avvicina affiorando dall'acqua stile film hollywoodiano. Infatti lo squalo si avvicina alla preda dal fondo del mare dove la visibilità è di pochi metri e quindi può sferrare l'attacco senza praticamente essere visto dalla preda.
Nelle successive due ore nulla di nulla. L'adrenalina fa spazio all'attesa e successivamente alla rassegnazione. Passa un'altra ora invano ma nulla da fare. Inizia a circolare un certo sconforto nella barca e qualcuno inizia a ricambiarsi togliendosi la tuta.
Poi all'improvviso si sente urlare "Sharkkkkkk!!!". Lo staff si precipita ad aprire la gabbia già calata precedentemente in mare ed il tutto diventa alquanto confuso con persone che corrono a destra e a sinistra per prepararsi e alcuni che gridano dalla gioia mischiata alla paura. Non c'è tempo da perdere, ai primi otto viene data la maschera e subito dentro la gabbia. Il freddo dell'acqua è qualcosa di agghiacciante.
Squalo bianco, lunghezza stimata in tre metri.
Iniziamo ad immergere la testa ed ecco passare lo squalo a pochi metri da noi. L'emozione è inspiegabile. Vedersi uno squalo bianco di tre metri a pochissimi metri di distanza non si può descrivere cosa voglia dire.
Dopo una decina di minuti veniamo fatti uscire, anche perché il freddo sta diventando insopportabile. Cambio rapido e subito con la testa fuori dalla barca.
Vedere lo spettacolo da sopra devo dire sia più eccitante in quanto si vive il tutto in modo molto più reale. Questo squalo che si dimena con l'esca e questa pinna che quando la vedi nei film non può che farti pensare "Se mi capita di vederla faccio un infarto". Passano altri dieci minuti ed il secondo turno viene fatto uscire. Tutte le persone a bordo sono estremamente eccitate ed inizia uno scambio di opinioni tra strette di mano ed abbracci. E' ora di tornare al porto dove ci aspetta il pranzo. Il sole è alto nel cielo e accompagna questa avventura che difficilmente farà dimenticare tale emozione.



Guarda il video dell'immersione.

 

venerdì 2 settembre 2016

Hermanus - Whale watching. Sudafrica.

Devo ammettere che le balene non siano un animale che mi abbia mai affascinato più di tanto ma al grido di "quando mai mi ricapita" ennesima escursione in compagnia della Africa Eagle. Al costo di euro 50,00 intera giornata ad Hermanus, rinomata cittadina a quasi un'ora e mezza di strada da Cape Town (circa 115 km) e famosa soprattutto per gli avvistamenti appunto delle balene. Ad agosto si tiene un festival dedicato all'arrivo delle prime ed uno ulteriore si svolge a fine settembre in quanto i cetacei si avvicinano alla costa per l'accoppiamento e quindi la possibilità di intravederli aumentano esponenzialmente.
Strada costiera R43 che unisce Cape Town con Hermanus.
Si parte con il pick up presso la struttura alle 8 puntuali della mattina e dopo alcuni km di autostrada per uscire dalla città si inizia a percorrere un tratto costiero che, dire uno spettacolo, è riduttivo. Nessuna macchina, nessun rumore se non il motore del bus...tutti in silenzio ad ammirare. Dopo una breve sosta arrivo verso le 11 al giardino botanico The Harold Porter Botanical Gardens (compreso nel prezzo) con un'ora di tempo libero per girovagare immersi completamente in uno sterminio di fiori e piante tutto molto ben curato. Ristorante all'interno. Possibilità inoltre di fare un percorso di trekking su una collinetta adiacente il giardino ma con altissime probabilità di imbattersi nei babbuini, animali alquanto pericolosi per la loro aggressività nei confronti dell'uomo.
Hermanus, Sudafrica.
A mezzogiorno pronti per la ripartenza direzione finalmente Hermanus. Stranamente l'emozione inizia a salire anche se, come detto, le balene non mi abbiano mai preso totalmente ma all'arrivo alla spiaggia il gioco è fatto...completamente rapito dal fascino di un paesaggio che raramente ho visto. Tempo di prendere fiato e subito ci posizioniamo lungo la scogliera con gli occhi sbarrati a cercare di intravedere qualcosa. L'attesa dura poco e dopo alcune decine di minuti ecco il primo spruzzo in cielo e la prima pinna comparire. Le "urla" di stupore dei presenti fanno da cornice alle braccia puntate verso il mare ad indicare, a chi l'ha perso, la direzione di dove guardare. Fortunatamente nella buona mezzora di osservazione due e tre balene riusciamo a scorgerle. Vi è inoltre la possibilità di partecipare per circa 30,00 euro ad un tour in barca per cercare di osservare più da vicino gli animali ma le persone in fila erano troppe per perdere tutto quel tempo. Ora di pranzo e direzione centro paese. La sensazione sembra quella di essere in un paesino del sud Italia tutto molto piccolo con il colore azzurro che prevale su tutto il resto. Solo alcuni ristorantini molto tranquilli nulla di estremamente lussuoso. Un museo che spiega la storia della città mette quel tocco in più per completare un'ottima immagine da cartolina.
Spiaggia di Hermanus.
Ma il tempo per mangiare è veramente tirato e la voglia di tornare lungo la costa a provare a rivedere qualcosa è troppa.
Ma purtroppo le balene non sono di certo li ad aspettare i tempi del turista ne tantomeno per farsi fotografare. Più nulla purtroppo per il resto della durata del viaggio ma la felicità di aver visto qualcosa che, fino a poche ore prima, era esistito solamente attraverso lo schermo di una televisione.

sabato 27 agosto 2016

Cape of Good Hope - Sudafrica.

Provare per credere. Inutile guardare foto, documentari o che altro...se non vedi con i tuoi occhi perdi praticamente tutto. Il trovarsi avvolti completamente in una natura che sembra inverosimile per essere vera, è qualcosa che toglie il fiato. Escursione prenotata direttamente dall'ostello con l'Africa Eagle e pick up presso la struttura (costo 45,00 euro per mezza giornata) dopo un risveglio alquanto traumatico vista l'ennesima nottata di festa. Gruppo di una decina di persone dove un italiano non lo trovi nemmeno a pagarlo e alle 8.30 si parte.
Costiera Camps Bay, Cape Town.
Prima tappa Camps Bay una delle spiagge più belle e nella zona più ricca di tutta la città. Ville da favola si affiancano una all'altra con vista su uno spettacolo della natura a dir poco impagabile. Durante la stagione estiva è una delle zone più frequentate dai turisti, oltre che per la spiaggia, anche per gli innumerevoli sport che è possibile fare come corsa, bici, equitazione, ecc. Dopo una breve sosta per le foto di rito si riparte direzione Cape of Goog Hope (Capo di Buona Speranza) estremità meridionale della penisola del Capo e riserva naturale dal 1938. Fu raggiunto inizialmente dal navigatore Bartolomeo Diaz chiamandolo "capo delle tempeste" per le sue acque estremamente movimentate ma fu successivamente Vasco Da Gama a modificare il nome con quello attuale per augurarsi buona fortuna per il suo viaggio verso le Indie.
Cape Point, Capo di buona speranza Sudafrica.
Viaggio di circa quaranta minuti e molto piacevole grazie anche alla guida/driver che, seppur in inglese, spiega in continuazione ogni singola cosa che vediamo. Si paga l'ingresso di pochi euro ed è possibile tranquillamente arrangiarsi nel fare il tutto con la propria auto anche senza appoggiarsi ad una compagnia organizzata. Lo spettacolo attorno a noi è fantastico. Scogliere e spiagge incontaminate e a perdita d'occhio, alcune impossibili da raggiungere visto il mare sempre estremamente mosso. Arriviamo al parcheggio dove centinaia di turisti corrono a destra e a sinistra, chi per scattare qualche foto, chi per comprare qualche souvenir. Capitolo cinesi/giapponesi. La leggenda delle foto allo sfinimento è stata da anni provata e comprovata da chiunque ma provare per credere l'attesa di ben dieci minuti per poter fotografare il famoso cartello con le coordinate della zona. Cose da matti.
Boulders Beach, Capo di buona speranza.
Tempo di mangiare qualcosa ed è tempo di ripartire con meta Boulders Beach, detta anche la spiaggia dei pinguini, a poche decine di minuti di distanza. Ingresso costo 5,00 euro (un po' caro per quello che viene offerto) ma ovviamente solo vedere decine e decine di pinguini ,chi steso al sole e chi in acqua a rilassarsi, ne vale sicuramente la pena. Che vitaccia. Anche qui ovviamente per scattare qualche foto occorre mettersi in fila. Pochi minuti ed è tempo di ripartire verso la città a quasi un'ora di strada.
Una giornata obbligatoria da fare per chi ha la fortuna di trovarsi a Cape Town e la voglia di vedere cose che rimarranno nella mente e nel cuore per molto molto tempo. E poi mi chiedono "ma che ci vai a fare in Sudafrica".

sabato 20 agosto 2016

Sudafrica - Durban.

Zona costiera di Durban, Sudafrica.
Arrivo nella terza città del Sudafrica per grandezza e popolazione a dir poco allucinante. Dopo due giorni fantastici a Johannesburg, con poche ore libere e molte persone conosciute, le aspettative sono molto alte ma vengono subito spazzate via nel breve lasso di tempo di sbarcare e dirigersi allo sportello Tempest per ritirare l'auto. Pagamento in anticipo con carta di credito, euro 145,00 con copertura assicurativa totale (inizialmente spese a carico e poi rimborso da parte della compagnia) per quattro giorni. Iniziamo subito bene la discussione in quanto il rinnovo nella patente italiana (bollino in alto a sinistra) non li convince sulla bontà della validità. Dopo varie ricerche in internet riescono a mettersela via e a credermi. Patente internazionale nemmeno guardata nonostante sembrasse obbligatoria. Capitolo carta di credito. Nel momento del ritiro dell'auto la compagnia trattiene una quota (circa 300,00 euro in questo caso) per eventuali danni durante il noleggio. Ora, non so il significato tecnico e l'utilizzo della varie carte ma, nel momento in cui nella mia trovo scritto MasterCard con affianco il termine Credit Card, non credo ci voglia un fenomeno per capire che si tratta di una carta di credito. Ma per la splendida signorina al banco la carta di credito deve avere i numeri in rilievo. Discussione di un'ora con tentativo nell'ordine di: pagamento in contanti (niente), bonifico estero (niente), accordo sottoscritto da entrambi (niente), corruzione (niente), fenomenata nel mostrarle che nel conto posso pure compragliela la macchina (niente). Non resta che chiamare un taxi e ringraziare. Ovviamente piove sul bagnato. Incidente dopo alcuni km percorsi di alcune vetture. Genialata del tassista. Retromarcia per oltre un km in piena autostrada. Chiaramente lampeggiata e stop da parte della polizia. Una manovra che in Italia significherebbe taglio della patente sul posto, ritiro dell'auto e pignoramento della casa, in Sudafrica, con 4 euro in moneta locale ce la caviamo. Arrivo finalmente all'hotel Madeline Groove Bed & Breakfast. Titolare gentilissima e senza tante perdite di tempo o lungaggini varie mi accompagna alla camera fortunatamente molto pulita e carina. Colazione europea (che da noi vuol dire cena fuori con gli amici) compresa nei 16,00 euro per una notte.
Hector Avenue, Durban.
E qui inizia il "dramma". Rivoluzionare i successivi dodici giorni in quanto, senza macchina, si fa gran poco considerati anche i costi dei taxi non del tutto economici. Doccia e sigaretta e il cervello rinizia a funzionare. Dopo varie idee, forse affrettata ma la più comoda, l'unica è disdire tutto quanto e riprogrammare da zero. Unica pecca aereo obbligato il 22 mattina da Durban per Port Elizabeth. Considerando il nulla vicino alla città se non Richards Bay, famosa soprattutto per le spiagge ma a tre ore di pullman, inutile muoversi per poi tornare nuovamente nella stessa città. Bloccato quattro giorni nel peggior posto che nulla ha da offrire e soprattutto alla sera uno dei più pericolosi del paese. Giorno dopo cambio obbligato di hotel e arrivo presso il Mackaya Bella Guest House (euro 100,00 per 4 notti con colazione). Titolare simpaticissima, camera non propriamente il top ma comunque decente e piscina praticamente privata in quanto unico ospite (non considerando il gatto dittatore dell'unico sdraio). E pensi...bè non va poi così male. Chiaramente tre giorni di nuvoloso e acqua.
Zona portuale di Durban.
Durban, città portuale sull'oceano indiano ed il più grande porto di tutta l'Africa meridionale. A livello attrattivo, come detto, gran poco. Il Moses Mabhida Stadium che ha ospitato alcune partite dei mondiali di calcio del 2010 (tanto vale andare al Menti), la Waterfront, lungo mare con infiniti hotel, ristoranti e negozi (Jesolo in grande), il Durban Garden Botanic, uno dei più belli giardini botanici dell'Africa (parco Querini non è poi così malaccio) ed alcuni piccoli musei che rappresentano la storia e le origini delle città (Teatro Olimpico in confronto è la Galleria degli Uffizi).
Come città da "visitare" al massimo in giornata proprio se obbligati e non certo da rimanerci bloccati cinque giorni. Case ed hotel tutti circondati da filo spinato e cavi elettrici stile Jurassic Park. Durante il giorno la zona è anche tranquilla ma comunque bisogna stare sempre attenti a non sconfinare in zone non turistiche (da una via all'altra ci si trova da posti di lusso a posti di povertà) e la sera molto sconsigliato muoversi a piedi visto l'alto tasso di criminalità e la poca presenza di polizia.

venerdì 19 agosto 2016

Sudafrica: Arrivo a Johannesburg - Soweto.

Meta ambiziosa ma studiata nei minimi dettagli per mesi. Arriva il 13 agosto e finalmente si parte. Volo con la Turkish Airlines da Venezia a Johannesburg solo andata euro 435,00 (con scalo di sette ore ad Instabul). Aereo molto confortevole personale leggermente meno.
302 Fox St, Johannesburg, 2094      
Alloggio presso Curiocity Backpackers Hostels in piena città. Camerata mista con 2 letti a castello (4 posti) divisa con due fratelli tedeschi. Prenotazione tramite Booking euro 35,00 per due notti e pagamento all'arrivo con carta di credito. Ostello a dir poco favoloso. Personale super gentile, zona relax comune dotata di bar, biliardo, tv, pc e salottino. Bagni, docce, lavanderia in comune ma tutto molto pulito e curato. Arrivo con il driver richiesto in anticipo dall'aeroporto circa (20 minuti) euro 20,00 anche se ovviamente prezzo trattabile con pazienza e voglia.
Sensazione all'arrivo a dir poco stupefacente. Quando si chiude la sportello dietro di te dell'auto e l'autista ti da in mano il trolley dicendoti "Good luck" ti guardi intorno come per dire "E adesso?" e davanti ti trovi questa porta che sembra quasi oscura nell'aprire un mondo nuovo e ovviamente mai conosciuto. Avanti entriamo. Pratiche di chech in molto veloci e pomeriggio easy, si fa per dire.
Qualche minuto di ambientamento e una birra aiuta subito a sciogliere la tensione del viaggio. La paura e i mille pensieri del viaggiare da solo vengono subito spazzati via dal guardarti intorno e vedere che tutti hanno la tua stessa età e tutti sono esattamente come te...soli e spaesati. Basta un'occhiata "Hi bro how are you? Where are you come from? Germany, France, Spain, ecc..." e dopo cinque minuti ti ritrovi uno in fronte all'altro con sigaretta e birra a raccontarti per quale motivo ti trovi in Sudafrica e il tuo programma di viaggio scambiandoti consigli ed opinioni. Ovviamente con un inglese spicciolo fai da te che alla fine poco importa.
Orlando Towers in origine una centrale elettrica.
Dopo una nottata alquanto turbolenta con due sudafricani del posto, il tutto partito semplicemente chiedendo dove sia possibile acquistare le sigarette (strade degli ostelli perennemente pattugliate dalla polizia) mattina successiva sveglia presto e pronti alla visita di Soweto. Sobborgo di Johannesburg e abbreviativo di Southern West Townships. E' una delle principali zone che più incarna la lotta dei neri contro l'Apartheid. Negli anni 80 la popolazione di Soweto mise in atto numerose proteste contro il regime iniziando a cercare di rendere ingovernabile il paese. La polizia reagì duramente vietando qualsiasi tipo di raduno che invece venivano segretamente tenuti nelle chiese. Il regime cadde nel 1995 grazie anche alla lotta continua e pagata con 27 anni di prigione di Nelson Mandela presidente dello stato dal 1994 al 1999 e premio Nobel per la pace nel 1993.
Baraccopoli in Soweto, Johannesburg.
Tramite l'ostello (costo 45,00 euro) si parte quindi alla visita di una delle principali zone più povere della città ad una mezzora di bus con un gruppo di quattro olandesi, due tedeschi e due americani. Si inizia con la visita ad una baraccopoli gestita, per quel che è possibile, da alcuni volontari del posto di cui, uno di questi, ci porta nelle vie anguste ed estremamente sporche e polverose dove la gente vive la giornata ma senza mai togliere (incredibilmente) il sorriso al turista che passa indifferente di fronte a queste catapecchie. La sensazione è alquanto pazzesca per come la gente possa vivere con il nulla più totale. Vivono in baracche di lamiera e più fatiscenti costruzioni in muratura, alquanto precaria, senza acqua potabile che arriva tre volte alla settimana e con strade non asfaltate che nella stagione delle piogge diventano vie infernali di fango dove è difficile muoversi anche a piedi.
Ingresso poi in una delle scuole gestite sia da volontari locali sia da volontari "fai da te" europei che possono dare il loro contributo per tre settimane non retribuite. I bambini, come nei film, ci corrono incontro con sorrisoni strappa lacrime e urlando come se fossimo chissà quali salvatori delle loro vite. Iniziano abbracci a non finire. Li lasciamo dopo un'oretta un po' più consapevoli delle fortune che abbiamo per dirigerci nella piazza emblema della lotta del popolo nero dove è stato eretto un museo in onore di Hector Pieterson una delle vittime degli scontri del 1976 e diventata un'icona della lotta contro l'Apartheid. La giornata nazionale della gioventù in Sudafrica è stata fissata il 16 giugno giorno della morte di questo eroe nazionale.
Ci spostiamo poi nelle vie principali di Johannesburg e veniamo invitati a mangiare all'interno di una specie di bar formato da baracche, ovviamente di lamiera, una accanto all'altra dove le persone giocano a carte e biliardo incuranti della nostra presenza. Proviamo la tipica birra del posto contenuta in un cartone tipo latte da noi, in quanto, negli anni della repressione era vietato l'uso dell'alcool e la gente per non essere scoperta riempiva questi contenitori con la birra. Dopo un breve spettacolo a dir poco stupefacente per i movimenti stile break dance di alcuni ragazzi ecco la casa nativa della leggenda Mandela. Molto umile e piccola per quel che ci si aspetta da un icona della pace nel mondo.
Facciata esterna del museo in Johannesburg.
La giornata si conclude con la visita all'Apartheid Musuem aperto nel novembre del 2001. Una serie di illustrazioni, video e oggetti di tutti quei ragazzi morti per la lotta a favore dei principi della libertà ed uguaglianza. E' uno dei musei più famosi di tutta l'Africa che permette di immergersi totalmente nel recente passato del Sudafrica. A ricordo della discriminazione di quei anni vengono venduti biglietti di colori diversi a seconda della razza e vi sono due entrate una per i "bianchi" e una per i "non bianchi". I corridoi del museo raccontano in modo alquanto toccante e cronologico la storia dell'Apartheid dove gli uomini e le donne venivano uccisi e torturati solo per il colore della loro pelle.
Tardo pomeriggio rientro in ostello e dopo una rapida doccia immediatamente ci si fionda in zona relax dove la compagnia e le birre non tardano ad arrivare.

lunedì 13 giugno 2016

Mangiare in Thailandia.

Condivido un articolo relativo al mangiare in Thailandia di sicuro interesse per tutti coloro che abbiano intenzione di visitare il Paese e scoprire lo Street Food tipico di questa località.
Per un viaggiatore la scoperta del cibo locale è sempre una parte affascinante del viaggio, tuttavia si rischia di essere esposti a noiose intossicazioni alimentari che possono rovinare la tanto agognata vacanza. Ecco alcuni utili suggerimenti...
 
Clicca sul link sottostante.
http://livingsiam.com/mangiare-in-thailandia/

mercoledì 25 maggio 2016

Patente internazionale. Quando serve e come farla.

Iniziamo intanto a distinguere le varie tipologie:

1- Il permesso internazionale
E' necessario per guidare in quei paesi che non siano firmatari delle medesime Convenzioni internazionali ratificate dall'Italia. E' rilasciato dall'Ufficio Provinciale della Direzione Generale della Motorizzazione Civile del luogo di residenza del richiedente, previa esibizione della patente di guida in corso di validità.

2 - La delega a condurre.
Quando si va all'estero guidando un veicolo di cui non si è proprietari, è consigliabile avere una delega a condurre del proprietario con firma autenticata.

3 - La carta verde.
E' il certificato di assicurazione internazionale che permette ad un veicolo di entrare e di circolare in un paese estero essendo in regola con l'obbligo dell'assicurazione RCA (Responsabilità Civile Auto). I residenti in Italia possono richiederla al proprio assicuratore RCA. Non è necessaria nei paesi dell'Unione Europea e in molti altri.

4 - Il Carnet de Passages en Douane.
E' il documento internazionale, obbligatorio in molti paesi del mondo, che permette di importare in regime di franchigia doganale e per un tempo limitato, veicoli privati e commerciali. E' rilasciato dall'Automobile Club d'Italia, tramite molti Automobile Club Provinciali.  

5 - La patente internazionale
La patente italiana è sufficiente per guidare in tutti i Paesi dell'Unione Europea, negli altri Paesi europei (ad esclusione della Federazione Russa) e in diversi Paesi extra-europei. Per la maggior parte dei Paesi extra-europei è invece richiesto un permesso internazionale di guida che non può essere utilizzato autonomamente, ma deve essere sempre accompagnato dalla patente nazionale in corso di validità.
Le convenzioni internazionali in materia prevedono due distinti modelli di patente internazionale: il modello "Ginevra 1949" e il modello "Vienna 1968".  Entrambi i permessi internazionali di guida sono attualmente ottenibili in Italia ; il modello "Vienna 1968"  ha una validità di 3 anni, mentre quello "Ginevra 1949" ha una validità di 1 anno, sempre nei limiti della validità della patente nazionale. Alcuni Paesi (ad esempio  Stati Uniti) riconoscono validità unicamente alle patenti internazionali conformi al modello "Ginevra 1949".
La richiesta di permesso internazionale di guida va presentata agli Uffici periferici del Dipartimento per i Trasporti Terrestri (DTT) compilando l'apposito modello in distribuzione presso gli Uffici stessi.
Le modalità per presentare la domanda sono descritte sul sito del
Ministero dei trasporti.

Procedura e documentazione da presentare:
• domanda su modello TT 746
• attestazione del versamento di € 10,20 sul c/c 9001 (bollettino prestampato in distribuzione presso gli uffici postali e gli uffici motorizzazione)
• attestazione del versamento di € 16 sul c/c 4028 (bollettino prestampato in distribuzione presso gli uffici postali e gli uffici motorizzazione)
• marca da bollo da € 16
• due foto recenti, di cui una autenticata
• fotocopia fronte-retro della patente di guida in corso di validità
Al momento della consegna del documento occorre presentare in visione la patente di guida in corso di validità.

I tempi di rilascio vanno dai 10 ai 20 giorni ma in alcune motorizzazioni si può arrivare anche ad un paio di giorni.

mercoledì 13 aprile 2016

Passaporto - come fare.

Primo passo fondamentale per qualsiasi viaggio è ovviamente fare il passaporto. E' rilasciato da tutte le Questure in Italia ed, all'estero, dalle rappresentanze diplomatiche e consolari ai cittadini italiani e per i maggiorenni ha durata decennale. Alla scadenza della validità, riportata all'interno del documento, non si rinnova ma si deve richiedere l'emissione di un nuovo passaporto.
Per i minori è ora previsto che siano tutti dotati di un passaporto individuale. Pertanto non è più possibile richiedere l' iscrizione del figlio minore sul passaporto del genitore.
 
Come e dove presentare la domanda
Collegandosi al sito https://www.passaportonline.poliziadistato.it è possibile richiederlo online e poter prenotare ora data e luogo per presentare la domanda eliminando le lunghe attese negli uffici di polizia.
Per la richiesta di passaporto all'estero i cittadini italiani devono visitare questa pagina del ministero Affari Esteri  http://www.esteri.it/MAE/IT/Italiani_nel_Mondo/ServiziConsolari/Documenti_di_Viaggio/.
 
La documentazione da presentare:
  • il modulo stampato della richiesta passaporto;
  • un documento di riconoscimento valido;
  • 2 foto formato tessera identiche e recenti (chi indossa occhiali da vista può tenerli purché le lenti siano non colorate e la montatura non alteri la fisionomia del volto - inoltre lo sfondo della foto deve essere bianco); 
  • la ricevuta del pagamento a mezzo c/c di € 42.50 per il passaporto ordinario. Il versamento va effettuato esclusivamente mediante bollettino di conto corrente n. 67422808 intestato a: Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento del tesoro; La causale è: "importo per il rilascio del passaporto elettronico".
  • Un contrassegno amministrativo da € 73,50 (da richiedere in una rivendita di valori bollati o tabaccaio) . Dal 24 giugno 2014 è abolita la tassa annuale del passaporto ordinario da € 40,29.
  • Se si ha già un passaporto e se ne richiede uno nuovo a causa di deterioramento o scadenza di validità, con la documentazione deve essere consegnato il vecchio documento. In caso di richiesta di nuovo passaporto per smarrimento o furto deve essere presentata la relativa denuncia.
 
Richiesta di passaporto se si è genitori di figli minori.
Non tutti sanno che se si è genitore di figli minori per richiedere il proprio passaporto è necessario l'assenso dell'altro genitore. Non importa se coniugati, conviventi, separati, divorziati o genitori naturali. Il motivo è ovviamente la tutela del minore. L'altro genitore deve firmare l'assenso davanti al Pubblico Ufficiale (che autentica la firma) presso l'ufficio in cui si presenta la documentazione. In mancanza dell'assenso si deve essere in possesso del nulla osta del Giudice tutelare. Se l'altro genitore è impossibilitato a presentarsi per firmare la dichiarazione di assenso, il richiedente del passaporto, potrà allegare una fotocopia del documento del genitore assente firmato in originale con una dichiarazione scritta di assenso all'espatrio firmata in originale.
 
Consegna del documento
Una volta richiesto il passaporto e consegnata la documentazione completa, a seconda delle questure e del numero delle richieste, il documento può essere rilasciato in pochi giorni se non a vista. E' possibile far ritirare il passaporto da altra persona purché il delegato sia maggiorenne, abbia una fotocopia del documento del titolare del passaporto e una delega legalizzata da un notaio o da un ufficiale dell'anagrafe, scritta in carta semplice.
 
Espatrio con carte di identità.
Sono valide per l'espatrio verso Paesi UE le carte di identità che non rechino sul retro la dicitura NON VALIDA PER L'ESPATRIO. Purtroppo nelle frontiere estere vengono quasi sempre sollevate eccezioni sulla regolarità delle carte di identità rinnovate solo con il timbro. Consigliato pertanto di munirsi di altro documento (es. passaporto) per evitare spiacevoli rifiuti.

Passaporto per gli Stati Uniti.
Potete usufruire del Visa Waiver Program, ovvero del viaggio senza visto. E' necessario: viaggiare esclusivamente per affari e/o per turismo; rimanere negli Stati Uniti non più di 90 giorni; possedere un biglietto di ritorno.  
Si deve richiedere un'autorizzazione al viaggio elettronica, (ESTA -Electronic System for Travel Authorization) prima di salire a bordo del mezzo di trasporto, aereo o navale, in rotta verso gli Stati Uniti. L'Esta è rilasciata online dall'autorità statunitense, previo pagamento di una tassa ($ 14), anche questa pagabile online. Requisito obbligatorio per ottenere l'Esta è il possesso del passaporto elettronico. In mancanza anche di uno dei requisiti elencati per usufruire del programma Visa Waiver Program, è necessario richiedere il visto.
Coloro i quali hanno viaggiato in Libia, Somalia, Yemen, Sudan, Siria, Iran ed Iraq dopo il 1° marzo 2011 devono fare domanda di visto USA in quanto non possono registrarsi con ESTA. Qualora il viaggio sia avvenuto per motivi ufficiali, è possibile registrarsi con ESTA rispondendo alle domande relative al viaggio intercorso dopo il primo marzo in uno dei sette paesi sopra menzionati: in caso di diniego della registrazione ESTA, si dovrà procedere alla domanda di visto USA.
 

mercoledì 6 aprile 2016

Organizza il tuo viaggio - come fare passo per passo.

Ormai le agenzie viaggio a mio modo di vedere potrebbero anche chiudere. Chi si considera un "viaggiatore" nel vero senso della parola non dovrebbe più accontentarsi dei villaggi vacanza che nulla rappresentano il paese che abbiamo deciso di "visitare". Cullati e protetti all'interno di quattro mura caratterizzate da tutti gli agi possibili, giochi aperitivo e serate a tema...ma per carità. E' ora di arrangiarsi ed iniziare a vivere con la gente del luogo, capitare in locali dove l'europeo è visto come una rarità, trovarsi a discutere con persone che di italiano non capiscono nulla e di inglese tanto meno.
Ok ma è così difficile arrangiarsi? Meno di quanto si creda.
Il volo. Fino ad anni fa prenotare un volo aereo sembrava appartenere solamente agli ingegneri della Nasa ora invece, con tutti i siti che abbiamo a disposizione, è diventata è una cosa da uomo della strada. Personalmente inizio a farmi un'idea molti mesi prima rispetto al mese prescelto (se desidero andare via ad agosto non prenoto mai oltre marzo). Un ottimo sito per cominciare a capire di che prezzi stiamo parlando di un volo a/r è Skyscanner o Kayak. Inserisci l'aeroporto di partenza, quello di arrivo, scegli i giorni (le date possono essere precise o puoi scegliere l'intero mese con i prezzi giorno per giorno), il numero di persone ed il gioco è fatto. In un minuto vengono comparati i prezzi di tutte le compagnie aeree per il periodo prescelto. A questo punto, se non abbiamo un andata ed un ritorno obbligati, possiamo giocare con i giorni che costano meno. Molto importante è anche verificare il prezzo in base agli aeroporti di partenza. La differenza può essere consistente ad esempio partire da Milano piuttosto che da Venezia tenendo ovviamente conto dei costi per raggiungere l'aeroporto stesso. Verifichiamo la variazione dei prezzi giornalmente in modo da farsi un'idea dell'andamento e non appena raggiungiamo una cifra che possiamo considerare "adeguata" non ci resta che prenotare. Rilanciamo la ricerca definitiva con le date prescelte. Controlliamo la compagnia aerea e colleghiamoci direttamente al loro sito. A questo punto non ci serve altro che una carta di credito, una mail ed il gioco è fatto. Da stare molto attenti che non sempre il volo che costa meno è anche quello più comodo. Possiamo trovare un viaggio a 400 euro con due scali e 30 ore di percorrenza rispetto ad un viaggio a 500 euro con un unico scalo e 18 ore di percorrenza. Quindi da valutare con attenzione a cosa andiamo incontro.
L'alloggio. A mio parere il sito dal quale, ad oggi, non ho ancora ricevuto alcuna delusione è Booking. Inseriamo la meta, il numero di notti, il numero di ospiti e attendiamo. Possiamo filtrare gli hotel per tipologia (hotel, appartamento, ostello, B & b, casa vacanze), per prezzo, per servizi offerti (wifi, piscina, giardino, colazione, cassaforte, ecc.) e molti altri ancora. Possiamo farci un'idea della posizione, delle foto della struttura, dei commenti di viaggiatori che ci sono già stati. Molto spesso la prenotazione che, richiede una carta di credito, non addebita alcun costo in quanto si paga direttamente una volta arrivati. Da verificare comunque le modalità di pagamento che variano da struttura a struttura. Prima di procedere alla prenotazione verificare comunque su Google la posizione effettiva rispetto ai nostri luoghi di interesse, la tranquillità ed eventuale pericolosità della zona e non guasta qualche altra foto in quanto nulla vieta al proprietario o parenti vari di spacciarsi per viaggiatore e parlare ottimamente della struttura quando di ottimo c'è gran poco.
Ultima cosa...non ci resta che partire!

lunedì 21 marzo 2016

Assicurazione viaggio - Quale scegliere?

Quando gli anni iniziano a passare e l'ingenuità giovanile del "ma cosa vuoi che capiti proprio a me" fa posto al "sicuro mi succede qualcosa" una buona assicurazione viaggio potrebbe togliere, se non tutti, ma molti pensieri. Spendendo cifre non certo proibitive possiamo, tra le altre cose, essere tutelati in caso di cancellazione del viaggio, infortuni avvenuti all'estero, spese mediche sostenute durante la vacanza, il furto del bagaglio e molto altro. Se consideriamo, ad esempio, che in caso di ricovero nei paesi extra Ue i costi che potremmo sostenere possono aggirarsi sulle migliaia di euro allora spenderne qualcuno prima di partire non sarà più una scocciatura ma bensì una ovvia necessità. Ovviamente il mondo assicurativo relativo ai viaggi è uno dei più variegati e scegliere la polizza che più fa al caso nostro non è certo cosa di pochi minuti.
Ma vediamo qualche esempio, tra le più famose:
- Viaggisicurinon è una compagnia assicurativa ma un broker italiano che si appoggia sul gigante tedesco delle assicurazioni ERV. I prezzi proposti sono fortemente connessi alla durata della vostra permanenza. Per questo motivo, riesce ad essere ultra-competitiva soprattutto per viaggi non molto lunghi, di circa 7-10 giorni.
Allianz Assistance: è una compagnia assicurativa che opera in tutto il mondo. Offre delle assicurazioni di viaggio prevedendo il pagamento diretto delle spese mediche in loco.  Inoltre, se avete in programma una vacanza studio piuttosto lunga (per esempio 3 o 6 mesi) è l'unica compagnia assicurativa sul mercato ad offrire dei pacchetti assicurativi appositi per studenti in vacanza studio.
- Columbus Direct: è una delle società più importanti e più utilizzate al mondo specializzata in assicurazioni di viaggio. Viene offerta una copertura medica prepagata oltre al pagamento diretto delle spese mediche in loco. Disponibili pacchetti a prezzi scontati per coppie e famiglie.
- ERV: una compagnia assicurativa specializzata esclusivamente in assicurazioni per viaggi. Offre il pagamento diretto per quanto riguarda le spese ospedaliere e chirurgiche, mentre il rimborso per le altre spese mediche e farmaceutiche. Vasta personalizzazione che si può fare del proprio pacchetto assicurativo, aggiungendo o meno i servizi che servono, che ovviamente fanno alzare o abbassare il costo. Inoltre, per le persone fino ai 29 anni, è disponibile l'assicurazione "Giovani & Studenti" con prezzi molto convenienti, tra i più bassi sul mercato per questa fascia di età.
 Alcuni consigli sembra doveroso fornirli.
1) Non scegliere la polizza meno costosa in quanto molto spesso non è sinonimo di più "vantaggiosa".
2) Le stesse coperture ma con prezzi diversi quasi sempre sono dovute ai diversi massimali coperti da assicurazione che è bene confrontare prima della decisione finale.
3) Leggere con molta attenzione il capitolo "franchigia", cioè la parte che l'assicurazione non copre e che si ripercuote sulle nostre tasche.
4) Informarsi bene prima di partire come eventualmente aprire il sinistro e entro quali tempistiche ciò debba avvenire.
5) Altra cosa fondamentale e di primaria importanza sono le modalità di pagamento e rimborso. Un conto è che sia direttamente la compagnia assicurativa a pagare eventuali sinistri mentre tutt'altra storia è se inizialmente dobbiamo assumerci i costi per poi chiedere il rimborso all'assicurazione in un secondo momento.
6) Prima di decidere a chi affidarsi è comunque buona norma verificare pro e contro nelle varie pagine web di clienti che hanno provato materialmente una o l'altra compagnia.
Infine non ci resta che augurarvi che tutto vada per il meglio!

mercoledì 20 gennaio 2016

Trafalgar Square. La storia.

Visione della piazza vista dal National Museum.
Vignette disegnata alla fermata della metro della piazza.
Sembra una semplice piazza di una grande metropoli come Londra.
Sede del National Museum con importanti quadri di Van Gogh, Picasso, Leonardo, Tintoretto e molti altri e famosa per essere  molto spesso nominata nei più svariati telegiornali.
Nelle guide turistiche e recensioni online viene considerata da tutti
come una meta assolutamente da vedere considerata anche la vista mozzafiato del Big Ben in lontananza.
Poi ci arrivi ed inizi a pensarci un po', vedendo quell'imponente obelisco con alla punta la statua dell'ammiraglio Nelson svettare al centro dello stesso.
Scendi alla fermata della metropolitana ed è l'unica in tutta la città dove vi siano disegni sulle mura che rappresentano l'intera storia di un nome che no, non è semplicemente il nome di una piazza di una grande metropoli.
E chi l'avrebbe mai detto di rimanere coinvolto così tanto nel volere andare fino infondo a scoprire cosa sia realmente tutto ciò e cosa significhi.
"Essa prende il nome dalla celebre battaglia navale di Trafalgar. Il 21 ottobre 1805 la Royal Navy affrontò una flotta combinata franco - spagnola nelle acque dell'Atlantico, al largo della costa sud-occidentale della Spagna, appena ad ovest di Capo Trafalgar, vicino Los Caños de Meca (Cadice). La flotta britannica colse la vittoria navale più decisiva della guerra.
La spettacolare vittoria britannica confermò la supremazia navale che la Gran Bretagna aveva stabilito nel corso del XVIII secolo. Essa fu dovuta in buona misura all'abbandono da parte di Nelson delle tattiche navali ortodosse in uso prevalente durante tutta l'era della navigazione a vela e fino a quel momento, che consistevano nell'affrontare una flotta nemica disponendosi in una singola linea di battaglia parallela al nemico per facilitare la segnalazione in battaglia, il disimpegno e per massimizzare il volume di fuoco sulle aree di destinazione.
Nelson invece divise le sue più ridotte forze in due colonne dirette perpendicolarmente contro la più grande flotta nemica, con risultati decisivi.
Nelson fu ferito a morte da un colpo di moschetto che gli perforò un polmone.
La vittoria britannica di Trafalgar chiuse definitivamente il secolare duello anglo-francese per il controllo degli oceani: Napoleone dovette rinunciare all'invasione della Gran Bretagna, che diventò la padrona assoluta dei mari fino alla prima guerra mondiale. L'ammiraglio Nelson fu celebrato dagli Inglesi come un eroe nazionale; l'ammiraglio Villeneuve, che comandava la compagine francese, liberato alla fine della guerra della terza coalizione, si suicidò per non dover affrontare l'ira di Napoleone".

giovedì 14 gennaio 2016

Weekend a Londra.

Visione di Londra e Big Ben dalla ruota panoramica.
Credo inutile e alquanto azzardato poter provare a dare un'idea di cosa sia Londra vista la grandezza della città e considerata comunque una meta vista e stravista da molti. Alcuni punti però, vedendo anche chi c'era stato già un paio di volte e, ancora si trovava in difficoltà, mi piacerebbe affrontarli.
Capitolo Terravision (per lo spostamento in pullman dall'aeroporto di Standsted a Victoria Station). Da dimenticare decisamente. I biglietti, che si possono acquistare direttamente a Bergamo (ufficio interno all'aeroporto costo 6 pound l'uno per andata e ritorno) .Soppressa la fermata interna all'aeroporto e quindi, all'uscita, bisogna dirigersi sulla destra verso la fine dello stesso dove dei tram arrivano a singhiozzo per il trasferimento alla fermata vera e propria che dista a 10 minuti di strada. Morale della favola vi è un assalto alla baionetta per accaparrarsi i posti altrimenti si aspetta il tram successivo. Mettici che gli orari più economici dei voli Ryanair sono alle 6 di mattina, dopo un viaggio del genere il nervoso inizia a serpeggiare costantemente. Per il ritorno altra barzelletta. Ovviamente a notte inoltrata l'ufficio informazione di Terravision è chiuso e la partenza per tornare all'aeroporto figuriamoci se è la stessa di dove siete stati scaricati all'andata ma dietro in pratica allo stesso condomio e chiaramente per chi non lo sa dovete sperare di trovare qualcuno che alle 4/5 di mattina ve lo spieghi visto che cartelli o segnaletica varia non esiste. Consiglio di spendere qualche pound in più ma appoggiarsi a compagnie più organizzate.
Capitolo Oyster. Dopo tre giorni i miei cari compagni di viaggio dovevano ancora capirci qualcosa. Innanzitutto verificare bene la vostra fermata metro in quale zona si trovi: zona 1, zona 2, zona 3, zona 4, zona 5 o zona 6. Una volta capito (cosa che a noi non è successa) basta recarsi alla biglietteria di Victoria Station o qualsiasi altra biglietteria e chiedere l'abbonamento giornaliero (20 pound per tre giorni) o acquistare, se non la si ha già, la carta stessa al costo di altri 5 pound. Questa può essere utilizzata anche per gli stessi bus (non vengono accettati contanti) al costo di 1,50 pound e può essere caricata come una scheda telefonica in qualsiasi tabacchino o punto convenzionato. Di volta in volta che si striscia vengono scalati i soldi...niente di più semplice.
Capitolo calcio. La più grande delusione presa in ferie. Oltre al costo spropositato per vedere una partita di FA Cup tra Arsenal e Sunderland (una sorta di Coppa Italia) che si aggirava attorno ai 100 pound con i bagarini scatenati all'ingresso, tentare di guardare la partita è alquanto ardua. Oltre al fatto che, attorno allo stadio non ci sono tutti questi pub che mi aspettavo di trovare, aggiungi che su molti l'ingresso è riservato ai supporters di una o l'altra squadra provvisti di tessera del club e quando riesci ad imbucarti supplicando il buttafuori la partita manco la mostrano perché in pratica sono tutti allo stadio. Una tragedia.
Capitolo cambio della guardia. Starebbe bene il detto alla Fantozzi "il cambio della guardia è una cagata pazzesca!". Oltre al fatto del disastro di gente presente, aggiungi che piove quasi sempre e ti vedi questi quattro disperati che strombazzano svariati strumenti musicali e ti passano davanti in un secondo e si infilano dentro il cancello di Buckingham Palace iniziando ad andare avanti e dietro all'infinito. Da vedere due minuti e fuggire considerato che poi l'intera piazza è chiusa dalla polizia.
Meglio girare con contanti o carta di credito?
Onestamente entrambe. Noi cambiavamo 100 euro al giorno, in tre, per le piccole spese del tipo caffè, pagare i bagni (si paga quasi ovunque e non tutti i locali ne sono provvisti) o piccoli souvenir mentre per il resto pagavamo con carta di credito a fronte di una commissione bancaria che comunque non andava oltre i 50/60 centesimi a transazione fermo restando che, al contrario che in Italia, il pos esiste ovunque e viene accettato per qualsiasi tipo di importo.
Capitolo Camden Town. Della serie... lasciatemi li e non venite più a prendermi. Un mondo surreale e totalmente diverso dal resto della città. Mille colori fanno perdere lo sguardo e migliaia di persone si confondono una con l'altra. Oltre ad essere un mercato a cielo aperto con bancarelle una attaccata all'altra, negozi per tutti i gusti e tutti i prezzi, da vedere assolutamente le Stables, vecchie stalle per cavalli trasformate ora in un numero impressionante di mercatini che vendono la merce più disparata. Se poi vogliamo metterci la via dello street food ungherese, thai, cinese, indiano, messicano e malese dove se provi a passare praticamente ti lanciano dietro il cibo per fartelo assaggiare allora ciao proprio. Incredibile scoperta il pollo malese con salsa barbecue carote, cipolla e chissà che altro.