lunedì 5 settembre 2016

Gansbaai - Shark diving. Sudafrica.

E dopo tanta attesa finalmente il fatidico giorno, quello da cui tutto è iniziato in quel lontano gennaio di otto mesi fa quando hai pensato: "Voglio fare il bagno con gli squali bianchi". Ed eccoci qui. Costo di 120,00 euro (pick up, escursione, attrezzatura, colazione, pranzo, video e foto della giornata).
Una delle barche al porto per l'escursione.
Partenza alquanto traumatica: pick up alle 4.15 di mattina in quanto la distanza da percorrere è notevole, due ore e mezza di bus prenotato tramite la compagnia dell'escursione. Poco importa, dopo i primi saluti con gli altri partecipanti crolliamo tutti dal sonno.
Arrivo a Gansbaai verso le 6.30 di mattina dove l'alba è già avanzata. Una cittadina costiera surreale a sud/ovest del Sudafrica e non molto lontana da Hermanus. Tutte queste casette senza alcun giardino che danno direttamente alla strada con striscioni sugli squali, numeri di telefono per prenotare l'escursione, negozi di souvenir, il tutto apparentemente abbandonato senza nemmeno un'anima viva in giro.
Veniamo fatti scendere e subito ci viene affidato il colore della muta da sub (bollino colorato sopra la testa) che successivamente dovremo indossare. Dopo una rapida colazione e un meeting con lo staff sulle regole basilari, si parte. La barca viene calata in acqua, il vento e il freddo sono allucinanti ma poco importa...il sogno si sta realizzando.
Momento dell'ingresso nella gabbia.
Nemmeno il tempo di abbandonare il porto e una nuvola di gabbiani ci segue. Dopo mezzoretta di navigazione inizia l'avventura.
Veniamo fatti spogliare per indossare le tute e intanto un ragazzo dello staff inizia a gettare in acqua pesce marcio e carcasse per attirare gli squali. L'adrenalina è tanta perché tutti si aspettano da li a qualche minuto di intravedere qualcosa. Da sfatare il mito della pinna in lontananza che si avvicina affiorando dall'acqua stile film hollywoodiano. Infatti lo squalo si avvicina alla preda dal fondo del mare dove la visibilità è di pochi metri e quindi può sferrare l'attacco senza praticamente essere visto dalla preda.
Nelle successive due ore nulla di nulla. L'adrenalina fa spazio all'attesa e successivamente alla rassegnazione. Passa un'altra ora invano ma nulla da fare. Inizia a circolare un certo sconforto nella barca e qualcuno inizia a ricambiarsi togliendosi la tuta.
Poi all'improvviso si sente urlare "Sharkkkkkk!!!". Lo staff si precipita ad aprire la gabbia già calata precedentemente in mare ed il tutto diventa alquanto confuso con persone che corrono a destra e a sinistra per prepararsi e alcuni che gridano dalla gioia mischiata alla paura. Non c'è tempo da perdere, ai primi otto viene data la maschera e subito dentro la gabbia. Il freddo dell'acqua è qualcosa di agghiacciante.
Squalo bianco, lunghezza stimata in tre metri.
Iniziamo ad immergere la testa ed ecco passare lo squalo a pochi metri da noi. L'emozione è inspiegabile. Vedersi uno squalo bianco di tre metri a pochissimi metri di distanza non si può descrivere cosa voglia dire.
Dopo una decina di minuti veniamo fatti uscire, anche perché il freddo sta diventando insopportabile. Cambio rapido e subito con la testa fuori dalla barca.
Vedere lo spettacolo da sopra devo dire sia più eccitante in quanto si vive il tutto in modo molto più reale. Questo squalo che si dimena con l'esca e questa pinna che quando la vedi nei film non può che farti pensare "Se mi capita di vederla faccio un infarto". Passano altri dieci minuti ed il secondo turno viene fatto uscire. Tutte le persone a bordo sono estremamente eccitate ed inizia uno scambio di opinioni tra strette di mano ed abbracci. E' ora di tornare al porto dove ci aspetta il pranzo. Il sole è alto nel cielo e accompagna questa avventura che difficilmente farà dimenticare tale emozione.



Guarda il video dell'immersione.

 

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