Zona costiera di Durban, Sudafrica.
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Arrivo nella terza città del Sudafrica per grandezza e popolazione a dir poco allucinante. Dopo due giorni fantastici a Johannesburg, con poche ore libere e molte persone conosciute, le aspettative sono molto alte ma vengono subito spazzate via nel breve lasso di tempo di sbarcare e dirigersi allo sportello Tempest per ritirare l'auto. Pagamento in anticipo con carta di credito, euro 145,00 con copertura assicurativa totale (inizialmente spese a carico e poi rimborso da parte della compagnia) per quattro giorni. Iniziamo subito bene la discussione in quanto il rinnovo nella patente italiana (bollino in alto a sinistra) non li convince sulla bontà della validità. Dopo varie ricerche in internet riescono a mettersela via e a credermi. Patente internazionale nemmeno guardata nonostante sembrasse obbligatoria. Capitolo carta di credito. Nel momento del ritiro dell'auto la compagnia trattiene una quota (circa 300,00 euro in questo caso) per eventuali danni durante il noleggio. Ora, non so il significato tecnico e l'utilizzo della varie carte ma, nel momento in cui nella mia trovo scritto MasterCard con affianco il termine Credit Card, non credo ci voglia un fenomeno per capire che si tratta di una carta di credito. Ma per la splendida signorina al banco la carta di credito deve avere i numeri in rilievo. Discussione di un'ora con tentativo nell'ordine di: pagamento in contanti (niente), bonifico estero (niente), accordo sottoscritto da entrambi (niente), corruzione (niente), fenomenata nel mostrarle che nel conto posso pure compragliela la macchina (niente). Non resta che chiamare un taxi e ringraziare. Ovviamente piove sul bagnato. Incidente dopo alcuni km percorsi di alcune vetture. Genialata del tassista. Retromarcia per oltre un km in piena autostrada. Chiaramente lampeggiata e stop da parte della polizia. Una manovra che in Italia significherebbe taglio della patente sul posto, ritiro dell'auto e pignoramento della casa, in Sudafrica, con 4 euro in moneta locale ce la caviamo. Arrivo finalmente all'hotel Madeline Groove Bed & Breakfast. Titolare gentilissima e senza tante perdite di tempo o lungaggini varie mi accompagna alla camera fortunatamente molto pulita e carina. Colazione europea (che da noi vuol dire cena fuori con gli amici) compresa nei 16,00 euro per una notte.
Hector Avenue, Durban.
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E qui inizia il "dramma". Rivoluzionare i successivi dodici giorni in quanto, senza macchina, si fa gran poco considerati anche i costi dei taxi non del tutto economici. Doccia e sigaretta e il cervello rinizia a funzionare. Dopo varie idee, forse affrettata ma la più comoda, l'unica è disdire tutto quanto e riprogrammare da zero. Unica pecca aereo obbligato il 22 mattina da Durban per Port Elizabeth. Considerando il nulla vicino alla città se non Richards Bay, famosa soprattutto per le spiagge ma a tre ore di pullman, inutile muoversi per poi tornare nuovamente nella stessa città. Bloccato quattro giorni nel peggior posto che nulla ha da offrire e soprattutto alla sera uno dei più pericolosi del paese. Giorno dopo cambio obbligato di hotel e arrivo presso il Mackaya Bella Guest House (euro 100,00 per 4 notti con colazione). Titolare simpaticissima, camera non propriamente il top ma comunque decente e piscina praticamente privata in quanto unico ospite (non considerando il gatto dittatore dell'unico sdraio). E pensi...bè non va poi così male. Chiaramente tre giorni di nuvoloso e acqua.
Zona portuale di Durban.
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Durban, città portuale sull'oceano indiano ed il più grande porto di tutta l'Africa meridionale. A livello attrattivo, come detto, gran poco. Il Moses Mabhida Stadium che ha ospitato alcune partite dei mondiali di calcio del 2010 (tanto vale andare al Menti), la Waterfront, lungo mare con infiniti hotel, ristoranti e negozi (Jesolo in grande), il Durban Garden Botanic, uno dei più belli giardini botanici dell'Africa (parco Querini non è poi così malaccio) ed alcuni piccoli musei che rappresentano la storia e le origini delle città (Teatro Olimpico in confronto è la Galleria degli Uffizi).
Come città da "visitare" al massimo in giornata proprio se obbligati e non certo da rimanerci bloccati cinque giorni. Case ed hotel tutti circondati da filo spinato e cavi elettrici stile Jurassic Park. Durante il giorno la zona è anche tranquilla ma comunque bisogna stare sempre attenti a non sconfinare in zone non turistiche (da una via all'altra ci si trova da posti di lusso a posti di povertà) e la sera molto sconsigliato muoversi a piedi visto l'alto tasso di criminalità e la poca presenza di polizia.
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