lunedì 23 ottobre 2017

Weekend a Madrid.


Italia vs Brasile...ha vinto il Brasile!
Quando un biglietto aereo costa solamente 48,00 euro è difficile non farsi prendere dall'entusiasmo e praticamente impossibile non prenotare al volo.
E quindi via, Bergamo - Madrid con Ryanair. Arrivo come sempre in perfetto orario e per il centro della città la metro è la soluzione migliore e sicuramente più economica considerando che, con soli 5,00 euro, si raggiunge qualsiasi punto. Pullman, treno e taxi sono le alternative più comuni.
Raggiungiamo il nostro ostello, Posada de Huertas, senza alcuna difficoltà vista la posizione abbastanza centrale. In pochi minuti check in con consegna delle lenzuola e chiavi, staff stra cortese ed a un primo colpo d'occhio tutto molto pulito. Unica pecca la mancanza di una presa della corrente a fianco al letto.
Prima tappa tanto per stemperare lo stress del viaggio alla taperia La Tia Cebolla, vicino alla Puerta del Sol, molto economica e con svariati piatti tipici (6,00 euro per la torta di cipolle del posto e birra media). Quest'ultima è una delle piazze più importanti e famose di Madrid. Essa rappresenta il km zero della rete stradale della Spagna ed è il centro delle celebrazioni nazionali della mezzanotte di San Silvestro con il famoso orologio che batte i 12 rintocchi.
Mercado de San Miguel, Madrid.
Proprio per non farci mancare nulla a livello culinario subito direzione Mercado de San Miguel non molto distante a piedi. E qui la fantasia e, soprattutto lo stomaco, si aprono alle più disparate pietanze ed alcolici. Ostriche, ricci di mare, vodka con il caviale, tapas, birre, vino e chi più ne ha più ne metta rendono le prime ore del pomeriggio un continuo assaggio. Aggiungi poi l'incontro con degli amici brasiliani e la giornata è fatta. Gli aperitivi ormai non si contano più.
Madrid offre una quantità smisurata di locali, taperie (tra le più famose Il Tigre dove con pochi euro di ordinazione arriva da mangiare per un esercito) e bar. Una zona shopping, la Gran Via, da fare invidia alle più rinomate Londra e Milano. Qualsiasi cosa tu abbia voglia di fare a Madrid puoi farla e tenendo conto che tutto è facilmente raggiungibile a piedi...come non visitarla.
Secondo giorno ancora all'insegna dei turisti. Parco del Retiro prima tappa. Uno dei principali punti d'interesse della città con all'interno un laghetto nel quale è possibile noleggiare un barchino a remi, visitare un palazzo interamente di cristallo o più semplicemente perdersi tra i numerosi sentieri coperti dagli alberi. La presenza di artisti di strada è molto forte e un "mago" cubano che tra urlare e battute ti mette le lacrime agli occhi è ovviamente da non perdere.
Palazzo Reale di Madrid.
Metà pomeriggio tappa al Palazzo Reale di Madrid (costo euro 10,00 ed ingresso che chiude alle 17). Chiamato anche Palazzo d’Oriente, riprendendo il nome della piazza sulla quale si affaccia ad est (un paradosso, perché il palazzo si trova nella zona più occidentale della città). E' stata ed è ancora oggi la residenza ufficiale della famiglia reale spagnola. Oggi il palazzo è utilizzato esclusivamente per le cerimonie, le conferenze e gli atti ufficiali, dato che i monarchi vivono nel Palazzo della Zarzuela, situato nei dintorni di Madrid.
Poi come non farsi rapire dalla bellezza del Guernica al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (ingresso euro 10,00). Strutturato in quattro piani offre una visione d'arte moderna ed arte contemporanea di Madrid, dedicato a tutta la produzione artistica dall'inizio del Novecento ad oggi. Opinione personale il biglietto vale l'opera di Picasso poi per il resto lasciamo la palla ai più esperti.
Altra zona di sicuro interesse che vale la pena di vedere soprattutto alla sera è Chueca, il quartiere gay della città. Una volta mi rimbalzavano dai locali perché minorenne oggi perché etero...così è la vita!

mercoledì 6 settembre 2017

Noleggio auto - Rentalcar.

Dopo la pessima esperienza del Sudafrica mi ritrovo ancora ad aver a che fare con il noleggio auto. Con qualche preoccupazione comunque procediamo a bloccare una Ford Fiesta tramite il sito Rentalcar.com, al costo di euro 291,71 per dodici giorni, con euro 112,58 di protezione completa (mai scelta fu più azzeccata). Quest'ultima permette di ottenere un rimborso per costi ulteriori in caso di danni al veicolo quali carrozzeria, specchietti, finestrini, ruote, uscita carro attrezzi e tutte quelle spese che possono occorrere in caso di sinistro. Arriviamo al desk presso l'aeroporto di Barcellona della Goldcar e presentiamo la documentazione richiesta:
- voucher ricevuto tramite mail al momento della prenotazione;
- patente di guida (per i paesi extra europei informarsi se serve la patente internazionale);
- carta di credit Visa/MasterCard (necessaria carta con numeri in rilievo);
- carta d'identità/passaporto;
- mail del volo di ritorno.
Il ragazzo purtroppo al banco parla esclusivamente spagnolo quindi non è facile capirlo. Alla fine oltre ai 150,00 euro per la riconsegna la macchina a Siviglia (previsti) e al blocco nella carta di euro 1.100,00 come deposito, ci vengono richiesti ulteriori euro 140,00 per: euro 51,00 per la macchina diesel (non previsti), euro 65,00 per il pieno alla macchina ed euro 24,00 per una presunta tassa carburante. Tentano inoltre di rifilarci l'assicurazione completa della compagnia di noleggio spacciandola per la migliore al mondo e declinando ogni responsabilità in caso di danni se coperto da altre assicurazioni. Assolutamente non ascoltateli. L'assicurazione Rentalcar copre già qualsiasi tipo di spesa. Unica questione che, quest'ultima, procederà al rimborso successivamente alla trattenuta del costo nella nostra carta di credito da parte della compagnia noleggiatrice. Ci viene consegnato un modulo con raffigurato lo schizzo della macchina per segnalare eventuali danni già presenti. Alla fine sarà una Renault Clio nuova di palla con soli 1700 km, aria condizionata e satellitare.
Capitolo km. Nel voucher inviato tramite mail bisogna prestare molta attenzione alla politica dei km in quanto non sempre sono illimitati. In base alla durata del noleggio possono essere previsti un massimo di 100/150/200 km al giorno che dovranno essere accumulati per tutta la durata della prenotazione.
Capitolo danni. Come spiegato, a Siviglia ci troviamo una bella strisciata sul muso dell'auto e non sappiamo chi ringraziare. Speriamo che, lavandola (obbligatorio prima della riconsegna in quanto l'auto deve essere riconsegnata nelle stesse condizioni iniziali) le cose migliorino, ma anzi risulta ancora più ben evidente. Ci presentiamo in aeroporto a Siviglia e una dolce signora ci fa notare subito il danno. Entriamo al desk in aeroporto e tramite foto inviate con il palmare viene calcolato un danno (tabelle precompilate quindi inutile contrattare) di 320,00 euro che vengono addebitati nella carta di credito. Compiliamo un foglio di dove e come sia avvenuto il sinistro e in cinque minuti tutto è concluso.
Capitolo carburante. Bisogna informarsi e tentare di capire nel contratto la politica carburante. Se è previsto il pagamento come nel nostro caso dei 65,00 euro iniziale non è necessario riconsegnare l'auto con il pieno. Non avendo letteralmente capito una mazza ci presentiamo con il serbatoio full ma, nell'arco di una settimana, abbiamo ottenuto il riaccredito della somma inizialmente pagata.
Capitolo rimborso. Tempo di tornare a casa e, iscrivendosi nel sito della Goldcar, trovo la fattura del danno già caricata nella pagina personale. Invio tramite mail alla Rentalcar la copia del contratto, la fattura emessa, l'addebito in carta di credito della spesa e la copia del sinistro compilato da noi in aeroporto. Alcuni giorni per evadere la pratica, una mail con la conferma di apertura sinistro e in dieci giorni ci ritroviamo i 320,00 euro in conto.

martedì 5 settembre 2017

Spagna on the road - Siviglia.

Plaza de Espana, Siviglia.
Ultima tappa del viaggio: Siviglia. Una delle città più calde da affrontare nel mese di agosto e le aspettative non vengono deluse: 42 gradi alle due di pomeriggio. Tappa più che altro per ricaricare le batterie pre ritorno che non per una vera e propria necessità di visitarla. Arrivo almeno per una volta abbastanza semplice al Sevilla Dream Hostel seppur ubicato in pieno centro. Staff un po' svogliato ma poco importa. Tempo di prendere fiato e subito via in centro. Città abbastanza grande e dispersiva e i teli bianchi lungo il corso, tra palazzo e palazzo, a proteggere dal sole non ci fanno dimenticare la temperatura terrificante. Puntiamo direttamente a Plaza de Espana e stranamente la raggiungiamo senza perderci più di tanto. Il colpo d'occhio è incredibile. Di forma semicircolare rappresenta l'abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie. Senza tanto perderci in visite varie (il lungo viaggio ci ha un po' stremati) decidiamo di bazzicare in centro senza meta. Decine e decine di negozi si intervallano a bar e ristoranti. Rientro in hotel, doccia veloce e via a cena.
Bar La Catedral. Siviglia.
Truppa in giro per Siviglia.
La scelta ricade in modo fortuito e completamente a caso e finiamo al Bar La Catedral. Il locale è a dir poco fantastico e non certo adatto a qualche animalista convinto. Teste di toro imbalsamate appese alle pareti con descrizione delle generalità del toro e in quale corrida sia caduto.
Il vocio delle persone si confonde tra i camerieri che sfrecciano tra i tavoli per le ordinazioni. Il menù ha un0infinità di tapas ma la specialità della casa ci sorprende: coda di toro. E come non provarla...uno spettacolo. Pure gli involtini di squalo limone hanno il suo perché. Aggiungi una bottiglia di vino ed un conto finale ridicolo e la serata è fatta.
Ovviamente essendo in pieno centro verso l'una si svuota e chiudono ristoranti e locali ma senza alcun tipo di rammarico si torna verso casa.
Città sicuramente che meriterebbe un po' più di pazienza al contrario a mio avviso di Valencia.
Mattinata successiva dedicata allo shopping selvaggio per perdere qualche ora prima del volo e, con nostro grande dispiacere, ad un'infinità di eresie dopo aver trovato il muso della macchina completamente strisciato da qualche personaggio geniale che ha ben pensato di sedersi sul cofano. Il nervoso ormai non si gestisce più ma ormai poco importa è ora di tornare...hasta luego Espana!!!

lunedì 28 agosto 2017

Spagna on the road - da Tarifa a Cadice.

Abbandoniamo Malaga con una certa nostalgia e puntiamo verso Tarifa. I circa 160 km si perdono in mezzo a prati e colline sterminate disseminate da decine e decine di pale eoliche. Lo scenario sembra quasi alieno. In poco meno di due ore raggiungiamo il South Tarifa Hostel. Finalmente una struttura degna di essere definita ostello. Una flotta di ragazzi seduta al sole con birra in mano...vita. Sbrighiamo le solite pratiche di check in e subito alla disperata ricerca di una spiaggia.
Playa de Valdevaqueros, Tumbao, Tarifa.
Ovviamente, come ogni primo giorno, si gira a caso ma un'amica ci viene in soccorso e quindi dritti alla Playa de Valdevaqueros ad un quarto d'ora di macchina dove il locale Tumbao, fa da cornice ad una spiaggia piena di surfisti e di kite surf. Il vento non aiuta essendo qualcosa di assurdo per come siamo abituati noi ma un paio di Coca Brugal (modico costo di 8,00 euro) rendono sopportabile anche questo. Vietatissimo presentarsi con i frighetti portatili pena essere cacciati malamente dallo staff. L'atmosfera è quella che cercavamo...sole, gente della nostra età e qualche cocktail, se fa per dire. Rientro tardo pomeriggio in ostello, birretta al volo, doccia e via a cena. Il centro ammetto che non me lo aspettavo così coccolo e carino. Molto stile isoletta mediterranea con queste stradine strette strette piene di piccoli localini dove un mojito lo puoi trovare anche a soli 3,00 euro. Primo ristorante che incrociamo e via dentro. Dopo una piacevole cena e un tentativo di abbordaggio da parte di alcune spagnole di dubbia età ma notevolmente simpatiche, la serata prosegue perdendosi e dove la professione dell'ElettriFabio diviene famosa in tutta la cittadina.
Spiaggia di Tarifa, Spagna.
Il giorno successivo, dopo una veloce colazione a base di birra ed immancabile sigaretta, decidiamo di cambiare  zona rimanendo nei pressi dell'ostello e senza dover prendere la macchina. Le aspettative vengono per l'ennesima volta confermate: spiaggia sterminata, un centinaio di metri dall'inizio della sabbia prima di poter raggiungere il mare e nessuna ma proprio nessuna anima viva affianco a disturbare se non il solito ed immancabile vento di levante (considerato il caldo difficilmente la gente si muove prima delle 16.30/17). Intero pomeriggio ad ascoltare musica e a godersi la più totale tranquillità. Unico neo la mancanza di bar per l'aperitivo, se non la presenza di piccoli ristoranti lungo spiaggia, più o meno eleganti e parecchio lontani uno dall'altro dove, a dispetto del costo della vita medio, sono tutt'altro che economici (bottiglietta d'acqua a 2,5 euro per intenderci). Cosa inspiegabile per la nostra ignoranza, essendo più vicini all'equatore, il sole che non tramonta mai: ore 20.30 e ancora splende ed andarsene è praticamente impossibile.
Piazza nel centro di Tarifa.
Altro giro in centro e cena a base di pesce in un locale gestito da italiani in una delle tante piazzette che caratterizzano il posto. La musica di un'artista di strada fa da sottofondo ad una splendida atmosfera. I prezzi più o meno non si discostano molto avendo sempre cenato con 20/25 euro a testa (piatto unico con contorni con vino e caffè). Dopo un paio di cocktail a zonzo è ora di debuttare in disco, al Cafè del Mar, fortunatamente a pochi metri dall'ostello. Ingresso euro 20,00, 8,00 euro a consumazione. Locale fino alle 3 completamente vuoto per poi riempiersi fino alle 7 di mattina. Serata lunga per non dire lunghissima dove, come in tutte le gran serate, tutti si perdono e si ritrovano alla chiusura (eventuali dettagli in privato).
Spiaggia di Cadice, Spagna.
Dopo una giornata piuttosto tranquilla, più che altro per il ferimento fisico dalla serata precedente, si riparte alla volta di Cadice. Poco più di un'ora e siamo arrivati, anche se l'impatto è tutt'altro che positivo. Ostello Cadiz Inn Backpackers in pieno centro storico e quindi primo problema il parcheggio della macchina piuttosto lontano. La via per arrivare tra cani e gente losca seduta a bere è tutt'altro che confortante.
Aggiungici poi la spiaggia li vicino con un miliardo e mezzo di persone con bambini che urlano e corrono ed il pensiero comune "riportatemi a Tarifa" è condiviso da tutti.
Menù della Taperia D'Cortes, Cadice.
La sera fortunatamente, anche su consiglio di una ragazza dell'ostello, la cena prende totalmente un'altra piega. La Taperia D'Cortes da applausi. Nonostante il menù in spagnolo le tapas presentate (tra cui carne di toro) sono sublimi ed il vino eccezionale. Per una cena che qui in Italia sarebbe costata 30/35 euro a testa, li con 18,00 euro riusciamo a cavarcela. Il centro offre poco e verso l'1.30 di notte non restiamo che noi e i lavastrade.
Il giorno successivo decidiamo di prendere un tram che, al costo di 1,10 euro a corsa, ci porta a 2 km dalla spiaggia precedente dove il mare sembra migliore e le persone decisamente meno. Le birre poi in spiaggia ad un euro aiutano a sopportare il caldo. Anche qui purtroppo totale mancanza di bar per poter fare aperitivo ma poco importa la taperia ci aspetta e, grazie anche al figlio dei proprietari, anche la seconda cena a base di carne è un trionfo di gusti.
Nonostante l'inizio assai difficile, la città di Cadice non è proprio da snobbare e se vi avanza un giorno e un po' di tempo da perdere fare un giretto in centro non è poi così malaccio.

mercoledì 23 agosto 2017

Spagna on the road - Malaga.


La truppa di Malaga in tutta la sua bellezza.
Vedi Napoli e poi muori è un famoso detto riferito alla città partenopea. Ecco, vedi Malaga e ci vai vicino in tutti i sensi soprattutto in periodo di Feria. Poche città ti entrano dentro in questo modo sia dal punto di vista della bellezza di per sé del centro storico sia per l'aria che si respira girovagando durante il giorno. Arriviamo a tardo pomeriggio e l'impatto non è sicuramente dei migliori, forse dovuto agli oltre 750 km appena percorsi da Valencia o forse per l'impossibilità di trovare parcheggio vicino all'appartamento. La soglia di pazienza con i parcheggi è molto bassa. Gira che ti rigira la decisione finale ricade sul parcheggio multipiano del centro, a 23,00 euro al giorno ma almeno sicuro, comodo e lontano da balordi. Un'impresa trovare l'agenzia Mar y Arte Apartamentos per la consegna delle chiavi ma dopo esserci persi un paio di volte arriviamo a destinazione (o meglio è l'agenzia che trova noi). Dopo aver firmato alcuni documenti ci spostiamo nell'appartamento in pieno centro storico a 40,00 euro a notte a testa ma il prezzo vale la comodità e la bellezza della casa al primo piano.
Centro storico di Malaga, Andalusia, Spagna.
Usciamo e la marea di gente che cammina con una calma che, solo in vacanza trovi, ci mette subito a nostro agio. Ristoranti per tutti i gusti e per tutte le tasche, taperie, negozi, piazze e decine di stradine si alternano a perdita d'occhio. I profumi di carne alla brace invadono le strade mentre le ragazze spagnole abbronzate invadono i nostri cuori. Amore a prima vista può starci per rendere l'idea.
Il centro di Malaga offre un po' di tutto sia a livello di coppia sia a livello di compagnia di amici in quanto, dopo un'ottima cena, ci si può spostare a bere qualcosa nei bar e per chi non sia ancora stanco, i club in zona permettono di tirare fino a notte tarda. Se poi aggiungiamo che il cibo da trovare non è un problema a qualsiasi ora allora il gioco è fatto.
La spiaggia di Malagueta, non distante da raggiungere a piedi (circa un km e mezzo dal centro), calma e, soprattutto senza ambulanti scatenati, non sarà paragonabile di certo a Formentera ma poco importa. I ciringuiti (piccoli bar/ristoranti dove si può pranzare o fare aperitivo) si susseguono lungo il paseo con i loro grill a forma di barca dove i pesci in cottura sono uno spettacolo da vedere. Le persone camminano e si tengono in forma nelle piazzole attrezzate con qualche attrezzo per la palestra. Piccoli chioschi vendono birre ad un euro e la spiaggia è completamente libera. Siamo a casa.
La nostra visita in questo periodo preciso non è un caso, infatti dal 12 al 19 agosto c'è la Feria de Malaga, una sorta di sagra per intenderci, dove praticamente la città, la prima sera, viene rasa al suolo e dove tutto è permesso...come potevamo mancare. Alcolico per eccellenza della giornata è il Cartojal, un vino dolce con bottiglia in plastica rigida (una specie di Moscato) che però ha una gradazione alcolica di 15 gradi.
Descrivere la Feria è impossibile se non per chi è stato, volgarmente parlando, a qualche adunata degli alpini, solo che al posto delle penne nere e gente di mezza età, ci sono ragazzi e ragazze a flotte di dubbia sobrietà. Il giorno dopo, uno dei più duri a svegliarsi, la città è completamente pulita (le operazioni di pulizia vanno avanti tutta la notte) ma con un odore di alcool nell'aria che è qualcosa di assurdo.
Fortunatamente in questi giorni siamo pure riusciti a vedere una corrida alla Plaza de Toro, un'arena che può contenere fino a quattordici mila spettatori. Gli spettacoli costano un botto dai 18 ai 70 euro in base a dove ci si siede e se al sole oppure no (considerate le temperature che sfiorano i 38 gradi la differenza non è poca). La tradizione della corrida è qualcosa che rapisce completamente lo spettatore. Dall'ingresso dei toreri, al via libera per l'entrata del toro, agli urli e fischi della folla, ognuno ha un suo ruolo che all'inizio non capisci ma man mano che passa il tempo inizi a comprendere. Per non parlare dell'uccisione del toro le cui modalità a la cui cruenza, almeno per la prima volta, sono qualcosa che ha toccato profondamente tutti quanti. Fa sentire vagamente meglio pensare che nell'intero fabbisogno di tori consumati in Spagna solamente il 5% viene abbattuto durante le corride.


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martedì 22 agosto 2017

Spagna on the road - da Barcellona a Valencia.

Parlare di Barcellona dopo i recenti fatti di cronaca lascia un po' l'amaro in bocca considerando che, gli stessi identici posti dell'attentato, ci hanno visti protagonisti solo una settimana prima degli accaduti. Comunque rimane e rimarrà una città fantastica e sicuramente da visitare.
Visto l'orario di arrivo in tarda nottata decidiamo di velocizzare il tutto prendendo un taxi fuori dall'aeroporto regolarmente con tassametro acceso. Il centro della città durante il giorno è possibile raggiungibile sia in metro, treno e bus a costi irrisori. Per quasi mezz'ora di corsa 35,00 euro e arrivo davanti l'ostello senza alcun problema. Diagonal House per tre notti e quattro persone a euro 160,00 più 10,00 euro per la reception per l'arrivo in nottata. Ostello carino, pulito, personale cordialissimo ma la mancanza anche solo di una semplice terrazza per fumare e di un bar ha reso il tutto un po' scomodo. 
Prima mattina sveglia presto e via per la città. Le cose da vedere sono tantissime e i giorni troppo pochi. Decidiamo di fare la pirlata che mai avremmo pensato di fare: autobus turistico con tetto aperto e auricolare con le spiegazioni in tutte le lingue desiderate. Costo 39,00 euro per un'intera giornata (il biglietto si fa a bordo) ma ammetto che li vale tutti. Esistono due percorsi che si incrociano e che permettono di visitare tutta la città e di fermarsi nelle tappe più desiderate senza alcuna fretta prendendo gli autobus successivi che passano ogni dieci minuti mostrando semplicemente il biglietto già pagato. Sagrada Familia, Parco Gùell, Casa Milà, Casa Batlò, Camp Nou, Rambla e molto altro ancora tutto facilmente raggiungibile.
Sagrada Familia, Gaudì, Barcellona.
La città è legata fortemente all'architetto spagnolo Antoni Gaudì che fu il massimo esponente del modernismo catalano. Il suo segreto si nasconde nella natura. Partendo da un’attenta osservazione dell’elemento naturale, Gaudí elabora un’idea che riesce, a differenza dei suoi colleghi architetti, a liberare e a innalzare all’estrema potenza. Libera le idee grazie al potere della fantasia, o meglio dell’immaginazione. Da grande uomo religioso quale era, crede che l’immaginazione sia il dono che Dio conferisce a ogni architetto. Non svilupparla al massimo rappresenterebbe un peccato, un’offesa verso Dio. Senza metter freni all’immaginazione, Gaudí riesce quindi a dar vita ad opere che, nonostante il passare degli anni, ci appaiono uniche e irripetibili.
Il caldo non aiuta e le birre, tra le varie soste, tanto meno quindi testa e corpo al giorno successivo per super giornata di mare...si pensava. Si perché il giorno dopo a Barceloneta, zona delle spiagge di Barcellona (facilmente raggiungibile in metro al costo di 2,50 euro a corsa) oltre al caldo terrificante, la spiaggia risulta peggio del territorio di caccia di Fantozzi....620 bagnanti in 14 metri quadri. Debutto poi oltremodo drammatico assistendo alla rapina dello zaino ad una coppia di italiani che si erano spostati due minuti per un bagno. Mare terrificante essendo vicini al porto per non parlare poi delle continue incursioni di venditori di ogni tipo.
Spiaggia di Barceloneta, Barcellona.
Decidiamo quindi in orario aperitivo di spostarci nelle vie della zona consumando sangria e tapas in una cerveceria. La mattinata successiva riusciamo a visitare le Rambla e lo splendido mercato della Boqueria, scenario degli attacchi terroristici recenti.
Finalmente arriva l'ora di ritirare la macchina all'aeroporto. Il viaggio in metro costa euro 4,60 e sicuramente molto più vantaggioso del taxi. Sbrighiamo le pratiche di check in al tavolo della Gold Car (all'interno dell'aeroporto) e ritiriamo la nostra Renault Clio rosso fiammante. Macchina nuova di zecca con solo 1700 km e dotata di satellitare. Tempo di ambientarsi un attimo, accendere Despacito a manetta e si parte direzione Valencia per 350 km con quasi quattro ore di auto. Capitolo strade/autostrade: dopo svariate consultazioni e parecchi km riusciamo a capire come non pagare i pedaggi che sono estremamente costosi (40 euro per quasi l'intera tratta). In Spagna esistono le autovie (A) che non sono a pagamento e le autopiste (AP) che invece sono a pagamento e permettono di percorrere il tratto più corto.
Arrivo in appartamento condiviso con il padrone prenotato per la prima volta con Airbnb e subito ennesimo shock: camera di tre metri quadrati con quattro letti e cane da guardia di un metro. Mentre ad uno viene un malore gli altri tre provano a non pensarci.
Acquario di Valencia, squalo toro.
Serata in piacevole compagnia della nostra amica Daniela che vivendo li ci fa scoprire il vero significato e gusto delle tapas (piatti tipici spagnoli di piccole dimensioni e porzioni che possono essere consumati sia come pasto che come aperitivo) e della famigerata agua de Valencia. Il giorno seguente visita per l'intero pomeriggio all'acquario di Valencia considerato il più grande d'Europa. Anche se non amanti dei pesci, tartarughe e pinguini per 28,00 euro il costo vale il tempo speso al suo interno. Oltre a questo, alle strutture simil futuristiche e alla famosa paella valenciana non una grande impressione della città e due giorni a zonzo sono a mio avviso più che sufficienti per poi scappare via.

mercoledì 5 luglio 2017

Spagna on the road - L'itinerario.


Definite le due estremità (arrivo e partenza) del viaggio e sicuramente le più dispendiose in termini organizzativi, non resta che iniziare a riempire sedici giorni che possono sembrare tanti ma tra una cosa e l'altra, come sempre accade in vacanza, sono pochissimi.
Quali città visitare, quanto tempo dedicare ad ognuna, la distanza da un posto all'altro in tempo di chilometri e ore dovendo utilizzare la macchina, dove pernottare e cosa vedere sono alcune domande estremamente banali ma che richiedono un'idea di partenza ben chiara su cosa si vuole fare della propria vacanza. Meglio visitare monumenti, chiese, musei e teatri o dedicarsi principalmente alla vita di spiaggia? Hotel o ostello? Centro o fuori città? Inizialmente tutto sembrerà estremamente confuso ma con un po' di tempo e passione tutto si risolverà in molta velocità.
Tra mare e montagna Barcellona è la “città dei prodigi”.
Tappa di tre giorni obbligatoria a Barcellona, capoluogo della Catalogna e seconda città della Spagna dopo Madrid con il suo milione e seicento mila abitanti. E' una di quelle città che non ha bisogno di presentazioni: semplicemente splendida, vitale, colorata! Meravigliosa dal punto di visto artistico, con il suo centro medievale Barrio Gotico e gli edifici modernisti dell’Eixample, è rinomata anche per la sua fantastica vitalità, i suoi locali, la movida che non finisce mai. Barcellona ha tutto, musei ricchi di tesori inestimabili, meraviglie architettoniche, spiagge vivaci e vie sempre animate.
Viene chiamata comunemente dai valenciani Cap i Casal.
Seconda tappa Valencia con sosta di due giorni. Terza città più grande della Spagna, a metà strada lungo la costa mediterranea e nota per il suo clima eccezionale, con splendide spiagge sabbiose. Si trovano un museo della scienza (Museo de las Ciencias Principe Felipe), un teatro dell’opera e delle arti (Palacio de las Artes Reina Sofia), un cinema e un planetario (l’Hemisfèric Planetarium), così come il più grande acquario d’Europa (l’Oceanografic).
Più per motivi di cuore che per altro (vacanze indimenticabili nel 2014) sosta in giornata ad Alicante, una delle destinazioni turistiche più importanti del levante spagnolo. Situata ai piedi del Castello di Santa Bárbara, muto testimone delle numerose civiltà che si sono avvicendate su questa terra.
Con oltre mezzo milione di abitanti è la sesta città spagnola.
Terza  tappa di quattro giorni, probabilmente quella più lunga e forse, anzi quasi sicuramente, più complicata per la nostra salute, Malaga. Situata sulla Costa del Sol è il capoluogo dell'omonima provincia dell'Andalusia. Una città molto viva, con monumenti suggestivi, una storia antica e una vita notturna attiva tutto l'anno. In tempi recenti è salita alla ribalta in particolare per le feste spettacolari che per giorni animano le vie della città.
La feria di agosto, conosciuta popolarmente come Gran Fiesta del Verano (grande festa dell'estate) dona a Malaga un carattere cosmopolita ed internazionale. Questa festa estiva, che risale alla fine dell'800, dura circa 10 giorni ed ha luogo nella parte centrale del mese di agosto per commemorare la riconquista di Malaga da parte dei re cattolici che entrarono in città nell'agosto del 1487.
Principali attività sono pesca e industria (cuoio, alcol, conserve ittiche).
Dopo probabilmente qualche rapimento o disperso si approda per tre giorni a Tarifa dove relax e mare la fanno da padroni. E’ una delle città più a sud d’Europa e ovviamente dell’Andalusia ed è anche conosciuta come la città del vento e proprio per questo le attività legate al surf sono tantissime. La città si trova a 14 km dal Marocco, il punto più a sud è chiamata “la punta di Tarifa” e qui troviamo un piccolo isolotto che prende il nome di “Isola de Las Palomas” collegata alla terra ferma con un pezzo di strada. Questa città è considerata, proprio per questo motivo, il punto di congiunzione tra il continente africano e europeo. A Tarifa accade un fenomeno molto interessante, infatti questa città è bagnata dall’Oceano Atlantico e dal Mar Mediterraneo, un luogo simbolico di grande interesse storico e mitologico: Le colonne d’Ercole. 
Fondata con il nome originale di Gadir, fortezza.
Proseguiamo il pieno relax con altri tre giorni di spiaggia a Cadice. Il centro storico si trova su una penisola ed è dominato dall’imponente cupola della Cattedrale di Cadice. Il vecchio quartiere è famoso per il suo fascino pittoresco dovuto ai molti edifici nobiliari, come la Casa del Almirante e la Casa de las Cadenas, all’architettura moresca, e al labirinto di stradine che risalgono al Medioevo che si aprono su piazzette punteggiate da bar e ristorantini. Si tratta probabilmente della più antica città fondata nell'occidente dell'area mediterranea dai Fenici nell'XI secolo a.C., anche se oggi si fa risalire ufficialmente la sua nascita alla fine dell'VIII secolo a.C.
Centro artistico, culturale, finanziario e sociale del sud della Spagna.
Ultima tappa di due giorni nella splendida ma torrida Siviglia. E' la città dove si celebra la maestosa e storica Semana Santa e dove si svolge la Feria de Abril, la più festosa fiera annuale dell’Andalusia, entrambe dichiarate di interesse turistico internazionale. Ma l’atmosfera a Siviglia è magica ogni sera, la gente è allegra e rilassata, ama divertirsi e trascorrere la notte nei numerosi locali della città: tapas bar, ristoranti, pub e discoteche. Situata sulle rive del fiume Guadalquivir ha un ricco patrimonio architettonico arabo tra cui il minareto della Giralda, con numerosi edifici dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e quartieri dal profondo sapore popolare come Triana e La Macarena.


mercoledì 1 marzo 2017

Into the wild. Ultima lettera di Christopher McClandess.

L'incredibile storia di Christopher McCandless, raccontata sia nel libro che nel film “Into the Wild”, è entrata di prepotenza nell'immaginario collettivo dei viaggiatori. Di famiglia benestante, la madre impiegata e il padre dipendente della Nasa, questo giovane mollò una vita sicura per abbracciare l’avventura. Dopo aver iniziato a vagare per gli Stati Uniti, con una particolare ossessione per l'Alaska e la sua natura incontaminata, iniziò a farsi chiamare Alexander Supertramp. Morì di fame (alcuni sostengono sia stato avvelenato mangiando una bacca tossica) nei pressi del lago Wentitika. Pochi mesi prima di morire, Christopher scrisse una lettera al suo amico Ron nel quale espose il modo di vedere la vita. 
“Ron, apprezzo sinceramente l’aiuto che mi hai dato e i momenti che abbiamo trascorso insieme. Potrebbe passare molto tempo prima di rivederci ma, ammesso che io superi l’Alaska tutto intero, riceverai di sicuro mie notizie. Voglio ripetere il consiglio che ti ho dato in precedenza: penso tu debba apportare un cambiamento radicale al tuo stile di vita e iniziare a fare le cose in maniera più coraggiosa, come non avevi mai pensato di fare prima. Troppe persone vivono circostanze infelici, eppure non prendono l’iniziativa di cambiare le cose perché sono condizionati da una vita di sicurezze, conformismo e tradizionalismo. Tutto ciò può sembrare la soluzione per trovare la pace, ma in realtà, per lo spirito di un uomo avventuroso, non c’è niente di più dannoso. La gioia della vita deriva dai nostri incontri e dalle nuove esperienze, pertanto non c’è gioia più grande di avere un orizzonte costantemente diverso, vedere ogni giorno un sole nuovo e differente. Se vuoi avere di più dalla vita, Ron, dovresti perdere l’inclinazione a cercare la sicurezza monotona e adottare uno stile di vita movimentato, che in principio ti sembrerà folle. Ma una volta che ti abituerai a questa vita, ne capirai pienamente il senso e la sua incredibile bellezza. E quindi, Ron, in breve, scappa dalla città e mettiti sulla strada. Ti garantisco che sarai felice di averlo fatto, ma temo che ignorerai il mio consiglio. Tu pensi che io sia un testardo, ma tu sei ancora più testardo di me. Avevi una straordinaria possibilità sulla strada di ritorno, ovvero di osservare una delle viste più straordinarie della terra, il Grand Canyon, qualcosa che ogni americano dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Ma per qualche ragione incomprensibile non volevi altro che tornare a casa il più in fretta possibile, verso quella situazione che vivi giorno dopo giorno dopo giorno. Temo che farai la stessa cosa in futuro e quindi non scoprirai tutte le cose meravigliose che Dio ha piazzato intorno a noi.
Non sistemarti, non stare fermo in un solo posto. Muoviti, sii nomade, fai in modo di vedere un orizzonte nuovo ogni giorno. Vivrai ancora a lungo, Ron, e sarebbe un peccato se non cogliessi l’opportunità di rivoluzionare la tua vita trasformandola in un regno di esperienze. Ti sbagli se pensi che la gioia si trovi solo ed esclusivamente nelle relazioni tra le persone. Dio ha piazzato tutto questo intorno a noi. È in tutto ciò che possiamo sperimentare. Dobbiamo solo avere il coraggio di ribellarci al nostro stile di vita abituale e scegliere un modo di vivere non-convenzionale. Il mio punto è che non hai bisogno di me o di nessun altro intorno a te per portare questa nuova luce nella tua vita. Ti sta semplicemente aspettando là fuori, tutto ciò che devi fare è raggiungerla. Le uniche cose che stai combattendo sono te stesso e la tua testardaggine nell’affrontare nuove circostanze”.

venerdì 24 febbraio 2017

Spagna on the road - Da Barcellona a Siviglia in macchina. I preparativi.

Non c'è cosa più entusiasmante che un'avventura mai provata e, se fatta in compagnia, ancora meglio.
L'idea balenava da alcuni mesi ma come sempre, forse per scaramanzia o, più per inconcretezza dei discorsi, era rimasto sempre tutto molto vago.
Ma basta poco per convincere la truppa: ehi raga i biglietti del volo sono a tot euro...prenotiamo? Ok, ok, ok.
E allora via che si va...direzione Spagna!
Ovviamente l'idea  della classica gitarella a Formentera o il villaggietto turistico in riva al mare non ci sfiora minimamente e la lasciamo volentieri alle famiglie in pensione. Ma allora dove andare? Un paese che solo a pensarlo ti fa venire in mente caldo, spiaggia, ragazze a flotte, cascate di aperitivi, feste a non finire e tanto tanto divertimento. Presto fatto...facciamoci tutta la costa in macchina! E per dormire? Semplice: improvvisiamo!
La costa sud spagnola offre un sacco di alternative quindi decidiamo inizialmente arrivo a Barcellona e ritorno da Siviglia. I 1500 km in mezzo? Un'incognita. Valencia, Alicante, Malaga, Tarifa, Cadiz tutte mete impossibili da perdere.
Intanto pensiamo all'areo. Ryanair, prenotando per tempo, offre soluzioni e tariffe da fare invidia a qualsiasi altra compagnia low cost e infatti andata Bergamo - Barcellona e ritorno Sivilglia - Bergamo a soli euro 110,00 a testa (solo con bagaglio a mano). Altrettanto economici i parcheggi in prossimità dell'aeroporto: Fast Parking per sedici giorni (parcheggio coperto) euro 67,20.
Capitolo macchina. Viste le esperienze passate, Rentalcars rimane una garanzia. Basta collegarsi al sito, inserire la data e l'ora di arrivo e partenza ed il gioco è fatto. Optiamo per una Ford Fiesta 5 posti con assicurazione completa ad euro 404,00 per 13 giorni al cui costo ci saranno da aggiungere euro 150,00 per riconsegna in un'altra località, una tassa che varia dai 23,00 ai 48,00 euro come spese di rifornimento e ovviamente costi per benzina e pedaggi. Da fare molta attenzione al chilometraggio se limitato oppure no. Ulteriori costi vengono richiesti se il guidatore ha meno di 21 anni e in caso vi siano più persone che intendono guidare. Occhio inoltre alla cauzione che la compagnia tratterà dalla carta di credito o addebiterà nella carta di debito (nel nostro caso euro 1.100,00) che verranno poi bonificati o sbloccati in caso di riconsegna impeccabile della vettura.
Quindi ora che fare? Nulla...aspettare aspettare aspettare!!! Vamos!