Vedi Napoli e poi muori è un famoso detto riferito alla città partenopea. Ecco, vedi Malaga e ci vai vicino in tutti i sensi soprattutto in periodo di Feria. Poche città ti entrano dentro in questo modo sia dal punto di vista della bellezza di per sé del centro storico sia per l'aria che si respira girovagando durante il giorno. Arriviamo a tardo pomeriggio e l'impatto non è sicuramente dei migliori, forse dovuto agli oltre 750 km appena percorsi da Valencia o forse per l'impossibilità di trovare parcheggio vicino all'appartamento. La soglia di pazienza con i parcheggi è molto bassa. Gira che ti rigira la decisione finale ricade sul parcheggio multipiano del centro, a 23,00 euro al giorno ma almeno sicuro, comodo e lontano da balordi. Un'impresa trovare l'agenzia Mar y Arte Apartamentos per la consegna delle chiavi ma dopo esserci persi un paio di volte arriviamo a destinazione (o meglio è l'agenzia che trova noi). Dopo aver firmato alcuni documenti ci spostiamo nell'appartamento in pieno centro storico a 40,00 euro a notte a testa ma il prezzo vale la comodità e la bellezza della casa al primo piano.
Usciamo e la marea di gente che cammina con una calma che, solo in vacanza trovi, ci mette subito a nostro agio. Ristoranti per tutti i gusti e per tutte le tasche, taperie, negozi, piazze e decine di stradine si alternano a perdita d'occhio. I profumi di carne alla brace invadono le strade mentre le ragazze spagnole abbronzate invadono i nostri cuori. Amore a prima vista può starci per rendere l'idea.
Il centro di Malaga offre un po' di tutto sia a livello di coppia sia a livello di compagnia di amici in quanto, dopo un'ottima cena, ci si può spostare a bere qualcosa nei bar e per chi non sia ancora stanco, i club in zona permettono di tirare fino a notte tarda. Se poi aggiungiamo che il cibo da trovare non è un problema a qualsiasi ora allora il gioco è fatto.
La spiaggia di Malagueta, non distante da raggiungere a piedi (circa un km e mezzo dal centro), calma e, soprattutto senza ambulanti scatenati, non sarà paragonabile di certo a Formentera ma poco importa. I ciringuiti (piccoli bar/ristoranti dove si può pranzare o fare aperitivo) si susseguono lungo il paseo con i loro grill a forma di barca dove i pesci in cottura sono uno spettacolo da vedere. Le persone camminano e si tengono in forma nelle piazzole attrezzate con qualche attrezzo per la palestra. Piccoli chioschi vendono birre ad un euro e la spiaggia è completamente libera. Siamo a casa.
La nostra visita in questo periodo preciso non è un caso, infatti dal 12 al 19 agosto c'è la Feria de Malaga, una sorta di sagra per intenderci, dove praticamente la città, la prima sera, viene rasa al suolo e dove tutto è permesso...come potevamo mancare. Alcolico per eccellenza della giornata è il Cartojal, un vino dolce con bottiglia in plastica rigida (una specie di Moscato) che però ha una gradazione alcolica di 15 gradi.
Descrivere la Feria è impossibile se non per chi è stato, volgarmente parlando, a qualche adunata degli alpini, solo che al posto delle penne nere e gente di mezza età, ci sono ragazzi e ragazze a flotte di dubbia sobrietà. Il giorno dopo, uno dei più duri a svegliarsi, la città è completamente pulita (le operazioni di pulizia vanno avanti tutta la notte) ma con un odore di alcool nell'aria che è qualcosa di assurdo.
Fortunatamente in questi giorni siamo pure riusciti a vedere una corrida alla Plaza de Toro, un'arena che può contenere fino a quattordici mila spettatori. Gli spettacoli costano un botto dai 18 ai 70 euro in base a dove ci si siede e se al sole oppure no (considerate le temperature che sfiorano i 38 gradi la differenza non è poca). La tradizione della corrida è qualcosa che rapisce completamente lo spettatore. Dall'ingresso dei toreri, al via libera per l'entrata del toro, agli urli e fischi della folla, ognuno ha un suo ruolo che all'inizio non capisci ma man mano che passa il tempo inizi a comprendere. Per non parlare dell'uccisione del toro le cui modalità a la cui cruenza, almeno per la prima volta, sono qualcosa che ha toccato profondamente tutti quanti. Fa sentire vagamente meglio pensare che nell'intero fabbisogno di tori consumati in Spagna solamente il 5% viene abbattuto durante le corride.
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La truppa di Malaga in tutta la sua bellezza.
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Centro storico di Malaga, Andalusia, Spagna.
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Il centro di Malaga offre un po' di tutto sia a livello di coppia sia a livello di compagnia di amici in quanto, dopo un'ottima cena, ci si può spostare a bere qualcosa nei bar e per chi non sia ancora stanco, i club in zona permettono di tirare fino a notte tarda. Se poi aggiungiamo che il cibo da trovare non è un problema a qualsiasi ora allora il gioco è fatto.
La spiaggia di Malagueta, non distante da raggiungere a piedi (circa un km e mezzo dal centro), calma e, soprattutto senza ambulanti scatenati, non sarà paragonabile di certo a Formentera ma poco importa. I ciringuiti (piccoli bar/ristoranti dove si può pranzare o fare aperitivo) si susseguono lungo il paseo con i loro grill a forma di barca dove i pesci in cottura sono uno spettacolo da vedere. Le persone camminano e si tengono in forma nelle piazzole attrezzate con qualche attrezzo per la palestra. Piccoli chioschi vendono birre ad un euro e la spiaggia è completamente libera. Siamo a casa.
La nostra visita in questo periodo preciso non è un caso, infatti dal 12 al 19 agosto c'è la Feria de Malaga, una sorta di sagra per intenderci, dove praticamente la città, la prima sera, viene rasa al suolo e dove tutto è permesso...come potevamo mancare. Alcolico per eccellenza della giornata è il Cartojal, un vino dolce con bottiglia in plastica rigida (una specie di Moscato) che però ha una gradazione alcolica di 15 gradi.
Descrivere la Feria è impossibile se non per chi è stato, volgarmente parlando, a qualche adunata degli alpini, solo che al posto delle penne nere e gente di mezza età, ci sono ragazzi e ragazze a flotte di dubbia sobrietà. Il giorno dopo, uno dei più duri a svegliarsi, la città è completamente pulita (le operazioni di pulizia vanno avanti tutta la notte) ma con un odore di alcool nell'aria che è qualcosa di assurdo.
Fortunatamente in questi giorni siamo pure riusciti a vedere una corrida alla Plaza de Toro, un'arena che può contenere fino a quattordici mila spettatori. Gli spettacoli costano un botto dai 18 ai 70 euro in base a dove ci si siede e se al sole oppure no (considerate le temperature che sfiorano i 38 gradi la differenza non è poca). La tradizione della corrida è qualcosa che rapisce completamente lo spettatore. Dall'ingresso dei toreri, al via libera per l'entrata del toro, agli urli e fischi della folla, ognuno ha un suo ruolo che all'inizio non capisci ma man mano che passa il tempo inizi a comprendere. Per non parlare dell'uccisione del toro le cui modalità a la cui cruenza, almeno per la prima volta, sono qualcosa che ha toccato profondamente tutti quanti. Fa sentire vagamente meglio pensare che nell'intero fabbisogno di tori consumati in Spagna solamente il 5% viene abbattuto durante le corride.
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