martedì 5 gennaio 2016

Capodanno a Bruxelles.

Viale dei mercatini natalizi
Non avendo alcun tipo di aspettativa e non immaginando minimamente a cosa saremmo andati incontro partiamo per la capitale belga. Destinazione più che improvvisata. Mettici il fatto che, la magia dei mercatini natalizi, l'atmosfera di festa e la presenza di numerose persone per l'ultimo dell'anno abbiano aiutato enormemente, ma, Bruxelles voto 10.
Iniziamo da capo. Il costo del volo rispetto a molte altre capitali europee è stato irrisorio: Ryanair per 100,00 euro prenotando con un paio di mesi d'anticipo con partenza da Verona. Aggiungi il parcheggio low cost interno all'aeroporto Catullo a 2,00 euro al giorno e niente niente il costo del viaggio è quello che incide meno rispetto a tutto il resto. Fortunatamente, il nostro caro amico Pieter, ci accompagna presso l'hotel, quindi, per come raggiungere il centro dall'aeroporto e relativi costi vi rimando a questa guida.
Arriviamo in una ventina di minuti in macchina presso il Belvue Hotel  poco fuori dal centro, zona Molenbeek. L'impatto è molto positivo considerando la realtà tra le foto pubblicate in Booking e quello che si presenta ai nostri occhi. Veniamo accolti da un ragazzo molto gentile e disponibile, paghiamo in anticipo 338,00 euro per una doppia con bagno privato per quattro notti (solo pernottamento). La stanza, anche se un po' spoglia, comunque è molto gradevole per non parlare del letto super comodo e del bagno con una mega doccia. Giudizio molto positivo.
Il centro dista a piedi solamente 15 minuti dove ne approfittiamo per guardarci un po' intorno e metterci a nostro agio. Non so se fortunatamente o meno ci imbattiamo inizialmente nei mercatini di natale dove una lunga passerella in legno fa da territorio di numerosissime bancarelle dove si possono trovare le cose più disparate...birre, ostriche, gadget, caffè, grappe, salumi, giocattoli, cappelli, sculture in legno, ecc. Ovviamente il primo in cui fare tappa non può che essere lo chalet della Chimay (birra tipica belga). Nel giro di pochi minuti entriamo subito in confidenza con il gestore, Bernard, che inizia a farci assaggiare il formaggio Chimay (da accompagnare alla birra) e delle patate arrosto cucinate con lo stesso formaggio assieme ad uno stufato a dir poco spettacolare. Come per secondo come non visitare quello della Leffe (altra birra tipica belga) anche qui con formaggio tipico (una sorta di mezzano) e prosciutto crudo tagliato a mano al momento. Titolari simpaticissimi. La pace dei sensi in confronto.

Vino bianco e ostriche.
L'entusiasmo inizia a salire a livelli preoccupanti per trovarci sbronzi (imbriaghi neri suonava male) poco dopo sopra la ruota panoramica che sormonta gli interi mercatini (6 euro per una decina di minuti ma lo spettacolo, vento escluso, ne vale pienamente il costo). Età media 80 anni o coppie...ma poco importa.
Preso coraggio, forse anche troppo, iniziamo a darci alla pazza gioia. Avendo notato, molto sorprendentemente, moltissimi punti in cui vengono servite ostriche e vino bianco, chiaro che, una tappa bisogna farla. Per 6 ostriche, aperte li al momento (numero minimo per un piatto) 12 euro e altri 6 per due bicchieri di vino, 10 se Champagne. Le prime con un po' di limone spettacolari il secondo osceno. Dopo l'ennesima birra ci avviamo a festeggiare il capodanno ma il tema locali verrà affrontato in un secondo momento.


Gran Place, Bruxelles.
Manneken Pis, Bruxelles.




















Il giorno successivo, non propriamente con una forma fisica invidiabile, soprattutto per qualcuno, riprendiamo a girovagare per il centro. Tra svariate chiese e viali talmente grandi da perdere la vista arriviamo finalmente in Grande Place, la piazza principale della città e considerata una delle più belle del mondo. Dal 1998 è stata inserita dall'Unesco nella lista del patrimonio dell'Umanità. Spettacolo più unico che raro. Una melodia riempie l'intero ambiente e nell'aria si libra un'armonia ed un'inspiegabile calma. Il tempo sembra fermarsi. Un gioco di luci rosse, blu, bianche e verdi, che illuminano i palazzi attorno, va a ritmo di musica. Indescrivibile poter spiegare il tutto a parole.
Un po' ad intuito essendo un po' fuori dal centro arriviamo al simbolo della città: la statua del bambino che fa pipì. E' il simbolo dell'indipendenza di spirito degli abitanti di Bruxelles. La sua origine non è stata mai accertata ma leggenda vuole che, un bambino "a suo modo" avrebbe estinto la miccia di una bomba con la quale i nemici volevano dar fuoco alla città. Un 'altra ancora narra di un bambino trovato ad urinare su di un albero durante le fasi cruciali di una guerra e quindi rappresenterebbe il coraggio militare dei belgi.

Atomium, zona Heysel, Bruxelles.
Tra l'Hard Rock Caffè, infiniti negozi di cioccolata e di souvenir altra tappa molto interessante è l'Atomium, simbolo dell'Expo belga del 1958 dedicato alla "Valutazione per un mondo più umano". Ci si arriva tranquillamente in metro (2,50 euro per una singola corsa o 7,50 euro per tutto il giorno) alla fermata dell'Heysel teatro nel 1985 della morte di 39 tifosi durante una finale di Champions League tra Liverpool e Juventus. Lo stadio comunque lasciato completamente alla deriva. Il costo del biglietto è di euro 11,00 per visitare questa enorme struttura. All'interno si trova la descrizione fotografata e cimeli dell'epoca di tutta la manifestazione, nonché tutte le varie fasi della costruzione. Inoltre vi è una rappresentazione stilizzata dei più importanti padiglioni che caratterizzarono l'evento come Stati Uniti, U.r.s.s., Giappone e Brasile. La visita partendo di buon mattino occupa mezza giornata considerando una quarantina di minuti tra andare e tornare in metro.
Molto interessante inoltre la via dello shopping. Un viale circondato da negozi di tutti i generi e tutti i tipi con la marche internazionali più famose e più economiche.

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