martedì 28 agosto 2018

Istria - Da Umago a Rovigno passando per Porec.

Valentino cocktail & Champagne bar, Rovigno.
La Croazia con i suoi oltre 5.000 km di coste e 1.185 isole è una meta ideale per gli appassionati di mare. Spiagge incantevoli, tipici porti che mantengono il fascino di un tempo, baie solitarie dove trovare tutti i comfort e divertimenti insieme a città piene di arte, vivaci centri culturali che offrono moltissime attrattive, a due passi dalla costa. La lingua ufficiale è il croato ma nelle principali zone turistiche si parla italiano senza alcun problema mentre la moneta nazionale è la kuna (un euro sono circa 7,30 kune), facilmente cambiabile nei principali centri cittadini, dove gli Exchange sono una miriade e più o meno hanno la stessa convenienza di cambio.
Vista la vicinanza e l'improvvisata delle ultime settimane la scelta ricade sulla penisola Istriana velocemente raggiungibile in macchina.
vignetta slovenia autostrada
Fac simile vignetta.
Prima di tutto occhio alla "vignetta". Si tratta sostanzialmente del pedaggio che bisogna pagare per utilizzare l’autostrada in Slovenia, così come succede in Austria. E’ materialmente un bollino autostradale che si attacca al parabrezza per non incorrere nelle salatissime sanzioni che vanno da 300 a 800 euro.  In Slovenia non ci sono i caselli o perlomeno non sono attivi, si entra in autostrada solo se hai il bollino. La vignetta si attacca sul parabrezza dall’interno, dietro lo specchietto retrovisore, ma visibile dall’esterno. Quando si acquista il rivenditore dovrebbe “annullarla” inserendo con dei forellini la data di inizio.
La vignetta si acquista nei punti vendita al confine o negli Autogrill italiani in prossimità del confine stesso. Il costo è di 15 euro per una settimana (7 giorni quindi se la attivate il sabato vi scade il venerdì successivo), parliamo di automobili e di 30 euro per un mese. L’unico modo per andare in Croazia, passando dalla Slovenia senza dover acquistare il bollino è quello di non fare l’autostrada.
Visuale spiaggia dall'interno della pineta, Umago.
Una volta superata la dogana slovena, che comporta il controllo molto veloce dei documenti (non altrettanto si può dire per la colonna infinita di macchine soprattutto in agosto), la prima tappa è Umago che si raggiunge in un quarto d'ora di macchina.
Il centro è piccolo, con una piazza principale turistica, ma vi è una discreta varietà di bar e locali. Nulla di eccezionale comunque da perderci chissà quanti giorni se no per una breve sosta. Per il pernottamento consiglio l'appartamento Kalender, che dista circa 600 metri dal centro del paese, pulitissimo e a misura di coppia, con parcheggio pubblico vicinissimo alla struttura.
Per le spiagge principali vi rimando a questa pagina (spiagge Umago). 
Una delle spiagge di Porec raggiungibile in auto.
Tappa successiva Porec, che si raggiunge in poco più di mezzora di macchina. Qui la musica decisamente cambia.
Un centro molto più grande, negozi a dismisura, ristoranti e bar che si susseguono l'uno dopo l'altro. Vincitrice di numerosi premi internazionali, Poreč (detta anche Parenzo) è una vera star del turismo croato. Questa città dalla storia millenaria ha infatti sviluppato un’industria del turismo di straordinario successo, che ha saputo conquistarsi le simpatie di vacanzieri non solo italiani e tedeschi, ma di tutta Europa.
Non mancano interessanti attrazioni ed eventi, come la stupenda Basilica Eufrasiana e i suoi mosaici dorati, i resti del Tempio di Nettuno risalente al II secolo, l’annale di Parenzo, una longeva rassegna collettiva di arte contemporanea che viene organizzata nella sala della Dieta istriana ad agosto e molto altro ancora.
Per la sua posizione Poreč è una base ideale per visitare altre famose attrazioni turistiche della Croazia: l’arena di Pola è a soli pochi km, mentre il parco di Plitvice con le sue stupende cascate si può facilmente raggiungere con una gita in giornata.
Per le spiagge vi rimando a questa pagina (spiagge Porec).
Spiaggia a Rovigno.

Ultima tappa Rovigno, a mio avviso la migliore delle tre. Una leggera passeggiata di mezzora è sufficiente per visitare le tre vie rovignesi più note: la Carrera, stracolma di negozi e piccole gallerie d’arte, la graziosissima Bregovita ulica, e l’immancabile Grisia, famosa per la sua tradizionale mostra d’arte all’aperto. Imperdibile la chiesa di Sant’Eufemia che è il maggiore edificio barocco dell’Istria, ed il suo campanile è l’edificio più alto di Rovigno. Da esso si protende una magica veduta che abbraccia la città intera e l’arcipelago che la circonda. Il campanile della chiesa, sormontato da una statua dorata raffigurante Sant’Eufemia, è una fedele copia del campanile della basilica di San Marco a Venezia. La statua funge da segnavento, indicando la direzione del vento con la sua mano destra.
Centro di Rovigno al tramonto.
Dal porticciolo turistico sulla Riva Pino Budicin troverete numerose imbarcazioni che offrono tour per mare da un’ora fino all’intera giornata, inclusi gli avvistamenti dei delfini.
Per le spiagge vi rimando a questa pagina (spiagge Rovigno).
Generalmente, dal punto di vista culinario, valevole per tutte e tre le località, la birra è estremamente conveniente a discapito di qualsiasi altro alcolico: 3 euro scarsi per una birra media. Il vino, nonostante la Croazia proponga una buona offerta, al ristorante è di qualità scarsa. Il cibo, soprattutto il pesce, costa circa un 20% in meno rispetto all'Italia ma anche qui bisogna essere estremamente fortunati a non incappare in truffe nei posti tipici da turisti che affollano il centro. Mal che vada qualche piatto al grill si va sul sicuro essendo uno dei cavalli di battaglia del paese. A Rovigno sicuramente da provare il Tugurio che offre una spettacolare porchetta.
La costa istriana per chi vuole godersi la pace delle spiagge, buon cibo, senza spendere esageratamente e senza troppe pretese festaiole per la sera fa sicuramente al caso vostro.


lunedì 7 maggio 2018

Trasporti a Berlino - Welcome Berlin Card.

Città di Berlino.
Una cosa fondamentale da sapere per chi vuole visitare Berlino è sicuramente come poter muoversi in città. Le principali attrazioni, seppur concentrate in centro, a meno che non siate degli appassionati podisti, iniziano ad essere proibitive per chi vuole pensare di spostarsi a piedi. Validissima alternativa alla conclamata bicicletta sono sicuramente i mezzi pubblici.
Metropolitana, linea ferroviaria urbana, autobus e tram vi porteranno a destinazione in maniera comoda, sicura e conveniente.
La rete dei trasporti di Berlino è suddivisa in tre zone: la "zona A" che arriva fino all'anello della S-Bahn e comprende il centro della città; la "zona B" finisce ai confini della città; la "zona C" comprende l'hinterland berlinese (ad esempio gli aeroporti e la cittadina di Oranienburg). In base alle necessità si possono acquistare biglietti combinati per le zone AB, BC e ABC.
La tariffa ordinaria vale per gli adulti, quella scontata per i bambini dai 6 ai 14 anni, mentre i bambini fino a 6 anni viaggiano gratuitamente. I biglietti si possono acquistare presso uno dei numerosi punti vendita della rete BVG o dell'S-Bahn di Berlino o presso i distributori automatici direttamente nella stazione. I distributori automatici sono facili da utilizzare grazie a un menu in 6 lingue (tedesco, inglese, francese, spagnolo, turbo e polacco) e funzionano 24 ore al giorno.
Ma facciamo un po' di chiarezza.
 
S-Bahn
U-Bahn.
U-Bahn e S-Bahn: rispettivamente metropolitana e ferrovia urbana. I treni della U-bahn sono gialli, quelli della S-bahn rosso e ocra. Sono i mezzi più veloci e quasi sempre affidabili per visitare Berlino. Durante la settimana S-bahn e U-bahn chiudono tra l’una e le quattro di mattina, mentre durante il fine settimana viaggiano tutta la notte. 
 
 
Tram.
Tram: trasporto urbano su rotaia in superficie. La rete dei tram si estende quasi solamente in quella che era un tempo Berlino est. La maggior parte dei tram (che si chiamano MetroTram, tutti quelli il cui numero ha la M davanti) viaggia tutta la notte, ma da mezzanotte e mezzo al mattino presto (4,30 o 6,30 a seconda dei giorni) soltanto ogni 30 minuti.

 
Bus.
Bus: la rete di Bus di Berlino è molto fitta. Di giorno viaggiano ogni 10-15 minuti, e sono di due tipi: a uno o a due piani. I bus viaggiano anche la notte, con linee ridotte e con corse ogni trenta minuti. A volte le fermate del bus diurno e di quello notturno non corrispondono, quindi dopo la mezzanotte bisognerà fare attenzione ad attendere alla fermata di una linea „N“, notturno.
 
 
Treno regionale.
Treno regionale: sono treni rossi e grandi, a due piani. Con essi ci si può muovere velocemente fermando solo in poche e importanti stazioni. Ideali per attraversare velocemente la città e per raggiungere l’aeroporto di Schönefeld. Le linee coprono le due direttrici principali nord-sud e est-ovest. Sono estremamente puntuali e maggiormente pattugliati dai controllori al contrario delle altre tipologie di mezzi.
 
Di sicuro interesse per chi ha intenzione di spostarsi spesso e sfruttare a pieno i mezzi pubblici è la Berlin Welcome Card. E' una "tessera" che può essere prenotata e pagata online (o anche direttamente sul posto) e ritirata in precisi punti della città o presso l'ufficio informazioni dei due aeroporti.
In base alle necessità di ciascuno, permette di viaggiare con tutti i mezzi pubblici senza dover continuamente acquistare il biglietto. Ovviamente in base alla durata e alle zone prescelte il costo varia dai 19,90 ai 46,50 euro. Al ritiro dovrà essere obliterata al primo utilizzo e da li decorrono le 48, 72 ore, ecc. in base alla nostra scelta. Inoltre permette di ottenere importanti sconti sulle principali attrazioni, musei, ristoranti e negozi. Verrà comunque rilasciata insieme alla tessera anche la guida della città con l'elenco di tutto ciò a cui abbiamo diritto.

martedì 24 aprile 2018

Weekend a Berlino - Campo di concentramento Sachsenhausen.

Vista ingresso campo dall'interno della struttura.
A mio avviso assolutamente imperdibile se vi trovate nelle vicinanze di Berlino è la visita al campo di concentramento Sachsenhausen. Dista circa 45/50 minuti dal centro della città ed è raggiungibile in metropolitana per poi dover prendere un pullman (fermata subito fuori dalla stazione) dalla cittadina di Orianenburg che, in circa 15 minuti vi porta direttamente all'ingresso del campo. Se in possesso della Berlin Card trasporti già inclusi nel prezzo. L'entrata è completamente gratuita ma di sicuro interesse, anche per capirci qualcosa in più, è prendere l'audio guida al costo di 3 euro al banco informazioni che trovate appena arrivati. E' disponibile praticamente in tutte le lingue. E' possibile poi, previa prenotazione online, avere una guida personale sia per gruppi sia per poche persone.
Incamminandosi verso l'ingresso vero e proprio del campo ammetto che l'ansia e la sensazione di vedere, per la prima volta, qualcosa che ha portato così tanto dolore e sofferenza è particolarmente emozionante.
Forno crematorio originale.
Nel campo tra il 1936 e il 1945 furono rinchiuse più di 200.000 persone di circa 40 nazionalità. I prigionieri furono inizialmente oppositori politici del nazionalsocialismo poi, in numero sempre crescente, appartenenti ai gruppi dichiarati razzialmente e biologicamente inferiori dai nazisti e quindi, a partire dal 1939, un numero sempre maggiore di cittadini provenienti dagli stati europei occupati dai nazisti.
Decine di migliaia di persone morirono di fame, malattie, lavoro forzato, maltrattamenti, oppure diventarono vittime di esecuzioni sistematiche delle SS o di esperimenti medici. Particolarmente toccante è la storia di un ragazzino di 8 anni a cui fu iniettato il batterio della febbre gialla solo ed esclusivamente per vedere gli effetti sul fisico del piccolo. Non mancavano ovviamente le impiccagioni pubbliche in mezzo al campo prevalentemente per punire qualsiasi tentativo di fuga che era praticamente impossibile. Solo un caso nell'estate del 44 andò a buon fine e vide coinvolto un prigioniero aiutato con degli abiti da donna da un ufficiale tedesco.
Nell'autunno del 1941 il crematorio (foto in alto a destra) di Sachsenhausen venne usato per almeno 12.000 prigionieri di guerra sovietici. La popolazione nello stesso anno insorse per l'odore in città divenuto ormai insopportabile. Gli stessi bambini, si narra, chiedevano ai militari tedeschi: "Bruciate anche oggi i russi?".
Ingresso campo "Il lavoro rende liberi".
Sulle porte d’ingresso del campo di concentramento non manca lo slogan infame Arbeit Macht Frei (“il lavoro rende liberi”). Sachsenhausen era destinato ad essere un esempio per gli altri di campi di concentramento, sia per la sua struttura sia per il trattamento dei prigionieri. Il perimetro del campo è quasi un triangolo equilatero; questa forma doveva consentire una visuale migliore dalle torri di controllo. La struttura iniziale fu però abbandonata, quando i prigionieri crebbero e il campo fu ampliato e il muro perimetrale perse la sua struttura per includere questa nuova area.
Obelisco interno al campo.
Con l’avanzata dell’Armata Rossa nella primavera del 1945, il campo di concentramento di Sachsenhausen si preparò all’evacuazione. Fra il 20 e il 21 aprile il personale delle SS obbligò ad una marcia forzata verso est circa 33.000 detenuti. La maggior parte dei prigionieri erano fisicamente esausti e migliaia non sopravvissero a questa marcia della morte. Il 22 aprile 1945 i 3000 detenuti del campo, che furono fatti rimanere, vennero liberati dall’esercito polacco.
L'obelisco fotografato qui a destra rappresenta la liberazione del campo con un soldato russo che abbraccia due prigionieri. Lo scultore dovette rifare e modellare parecchie volti i volti dei soggetti per cercare di rendere nel migliore dei modi possibili la sofferenza e lo sconforto che regnava all'epoca. I 18 triangoli rossi rappresentano poi tutte le nazioni che parteciparono alla sconfitta e cacciata dei nazisti e vuole anche essere un monumento di pace e fratellanza.
Per girare e visitare il tutto con calma senza alcuna fretta ed ascoltando tutto ciò che la guida propone prendetevi mezza giornata abbondante (considerando anche i tempi per raggiungerlo). All'interno è possibile andare liberamente dove si vuole ed osservare anche reperti storici raccolti all'interno del campo e interviste (solo in inglese e tedesco) di ex prigionieri.

lunedì 23 aprile 2018

Weeked a Berlino.

Al terzo tentativo si riesce finalmente ad andare a Berlino. I soliti prezzi irrisori di Ryanair e con 36,40 euro volo prenotato. Aggiungi pure il parcheggio a 2,00 al giorno all'aeroporto Catullo e, con nemmeno 60,00 euro, il viaggio è a posto.
Importante, in base alla tipologia e durata della vacanza che si vuole fare, dare un occhio al sito della Welcome Berlin Card per i trasporti pubblici.
Ostello ovviamente tramite Booking e la scelta ricade sul St Christopher's Inn per un totale di 47,00 euro con colazione. La vicinanza al centro e i commenti positivi vengono sicuramente confermati all'arrivo per non parlare della pulizia delle camere e dei bagni. Peccato il ferimento a morte dalla serata precedente visto che, il pub al piano terra, crea un'atmosfera tutt'altro che astemia. Operazione di check in molto veloce e subito ci si incammina alla scoperta della città.
Torre della Televisione, Alexander Platz.
Prima tappa, vista anche la vicinanza, Alexander Platz, la principale piazza di Berlino. In origine era un mercato di bestiame, ed era perciò denominata Ochsenplatz ("piazza dei buoi"); le fu dato nome Alexanderplatz in onore di una visita dello zar russo Alessandro I il 25 ottobre 1805
Altrettanto famosa per essere sede di una delle principali attrazioni della città, la Torre della Televisione. Venne commissionata nel 1964 dal segretario generale del partito socialista ed, oltre di dotare la Germania Est di un sistema televisivo, doveva anche dimostrare alla Germania dell'Ovest l'alto grado di evoluzione raggiunta. Classico esempio di unire l'utile al dilettevole.
Per poter usufruire dello sconto del 25% con la Berlin Card, per forza di cose, il biglietto non può essere prenotabile online (confermato anche dall'ufficio informazioni) ma deve essere acquistato presso la biglietteria sul posto. Costo 11,50 euro e un'oretta di attesa per il proprio turno riempita senza alcun problema girovagando per la piazza. Una volta saliti  a ben 207 metri in soli 40 secondi lo sguardo sulla città è incantevole. Vi è la possibilità inoltre di cenare nel ristorante (prezzo non di certo economico considerati i quasi 40,00 euro di media richiesti) previa prenotazione online.
Checkpoint Charlie, Berlino.
Tappa successiva obbligatoria non molto distante e facilmente raggiungibile a piedi il Checkpoint Charlie.
Venne istituito nell'agosto del 1961 in seguito alla costruzione del muro di Berlino per permettere il transito del personale militare delle forze alleate, del personale militare sovietico di collegamento, del personale diplomatico e dei visitatori stranieri. Dopo la riunificazione il punto di controllo originale venne abbattuto mentre una copia fedele della baracca di guardia è divenuta in breve tempo un punto di grande richiamo turistico. A pochissima distanza vi è inoltre una mostra fotografica sui più importati avvenimenti storici avvenuti in prossimità del sito.
East Side Gallery, museo all'aperto Muro di Berlino.
Ci si sposta poi alla East Side Gallery. E' considerata la più lunga galleria d'arte all'aperto del mondo. Essa è composta da circa 106 murales di artisti di ogni parte del mondo ed essi sono dipinti sul lato orientale del Muro di Berlino.
Fra i graffiti presenti, i più famosi sono quelli del bacio fra Erich Honecker e Leonid Brežnev (a sinistra), nonché quello della Trabant che sfonda il muro stesso.
Galvanizzati dagli straordinari eventi che stavano cambiando in modo radicale il mondo intero, artisti provenienti da ogni parte del globo accorsero a Berlino nel 1990 per celebrare la caduta del Muro, la libertà e lo spirito di riconciliazione attraverso la realizzazione di questa immensa opera che sarebbe poi diventata una durevole ed importante testimonianza della gioia e del desiderio di libertà di quei giorni. Prima d’allora esistevano già dei dipinti murali - ma solo sul lato di Berlino ovest - che erano considerati un’attrazione principalmente per i berlinesi e per i turisti.
Memoriale nel centro di Berlino.
Ormai arriva sera e la stanchezza inizia a farsi sentire e quindi rientro in ostello con birra media d'ordinanza e pronti e carichi per il giorno successivo.
Dopo una colazione da galera e necessariamente in metro, mi dirigo verso al Memoriale per gli ebrei assassinati in Europa. Consiste in una superficie di 19.000 m² occupata da 2.711 stele in calcestruzzo colorate di grigio scuro, organizzate secondo una griglia ortogonale,  totalmente percorribile al suo interno dai visitatori. Le stele sono tutte larghe 2,375 m e lunghe 95 cm, mentre l'altezza varia da 0,2 a 4 m. In base al testo di progetto di Eisenman, infatti, le stele sono realizzate per disorientare e l'intero complesso intende rappresentare un sistema teoricamente ordinato, che fa perdere il contatto con la ragione umana in un'angosciante solitudine.
Parlamento tedesco, Bundestag.
Successivo appuntamento fissato alle ore 11.15 è presso il Palazzo del Reichstag (ora Bundestag) e sede del Parlamento Tedesco. E' necessaria una preiscrizione online che deve essere successivamente confermata dalla segreteria. Consiglio di prendersi per tempo visto che i tempi di accettazione possono metterci anche alcuni giorni. Ci si presenta poi in ingresso con il foglio inviato tramite mail ed un documento d'identità ed il gioco è fatto. L’edificio aprì le sue porte nel 1894 e rimase in funzione fino al 1933, anno in cui fu dato alle fiamme. Dopo la Seconda Guerra Mondiale cadde in disuso in quanto il parlamento della Repubblica Democratica Tedesca aveva sede al Palast der Republik a Berlino Est, mentre il parlamento della Repubblica federale Tedesca aveva sede a Bonn. Caratteristica distintiva del palazzo del Reichstag è la sua magnifica cupola in vetro, costruita sul tetto dell’edificio con l’intento di simboleggiare la riunificazione della Germania. Dalla cupola si ammira un panorama a 360 gradi di Berlino davvero mozzafiato, mentre sotto si può osservare la Camera del parlamento tedesco. Nel cuore della cupola è presente una sorta di cono rovesciato ricoperto di specchi, che al di là del fine estetico serve a illuminare la stanza sottostante di luce solare.
Porta di Brandeburgo, Berlino.
A pochissima distanza ecco la Porta di Brandeburgo uno dei simboli della città. Progettata da Carl Gotthard Langhans e ispirata ai propilei dell’Acropoli di Atene, la Porta fu eretta tra il 1788 e il 1791. Unica tuttora esistente, e la più maestosa, tra le originarie 18 porte della città, secondo il desiderio del sovrano prussiano Federico Guglielmo II.
Inoltre fu qui che, il 12 giugno 1987, Ronald Reagan incalzò il suo illuminato avversario, con le parole: “Signor Gorbachov, abbatta questo muro!” Il discorso, che fece eco alla famosa frase del presidente Von Weizsacker - “fintanto che la Porta di Brandeburgo rimarrà chiusa, la Questione tedesca resterà aperta”. Non aspettatevi chissà cosa a livello di grandezza...le foto in internet ingannano.
Nel pomeriggio visita poi all'Isola dei Musei (biglietto compreso con la Berlin Card). I cinque musei dell'isola fanno parte dell'unione dei musei statali di Berlino a sua volta parte della Fondazione del patrimonio culturale prussiano. L'Altes Museum, ospita al piano terreno una parte della "collezione di antichità" con sculture, armi, gioielli e argenti dell'arte e della stori greca dalla civiltà cicladica fino all'epoca romana. Il Neues Museum, ospita il Ägyptische Museum und Papyrussammlung con il celebre busto della regina egizia Nefertiti e altre opere d'arte dell'epoca del faraone Akhenaton. Nelle tre ali del Pergamonmuseums sono ospitati ricostruzioni architettoniche e collezioni di sculture di epoca greca e romana, il museo dell'Asia minore e il museo di arte islamica. Il 17 ottobre 2006 è stato riaperto il Bode-Museum che ospita il museo di arte bizantina con opere italiane e tedesche dall'alto medioevo fino al XVIII secolo.
 

lunedì 12 marzo 2018

Confine Aqaba tra Israele e Giordania. Cosa sapere.

Altro tema molto dibattuto nei forum dai quali non sempre ho trovato risposte corrette e precise riguarda il pagamento dei visti e l'attraversamento del confine tra Israele e Giordania di Aqaba. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
Confine Giordania arrivando da Eilat.
Arrivando ad Eilat e volendo spostarsi nella vicina Giordania si dovrà pagare una tassa d'uscita da Israele pari a 25 dollari. Appena prima del controllo passaporti vi sarà uno sportello (sulla destra) dove dovrà essere pagata tale tassa e solamente dopo, con ricevuta di pagamento alla mano, si potrà attraversare il confine. Il pagamento può avvenire tranquillamente in euro.
Una volta arrivati al confine Giordano, dopo un primo e sbrigativo controllo passaporto, vi verrà fatta compilare una carta (assolutamente da conservare durante la durata del viaggio) nella quale dovrete dichiarare ovviamente i vostri dati anagrafici, numero e scadenza del passaporto e quanti giorni intendete rimanere nel paese.
Alla frontiera di Arava non è necessario alcun visto richiesto prima del vostro arrivo ne tanto meno il Jordan Pass non è assolutamente obbligatorio per entrare nel paese.
Esiste infatti una legislazione particolare (ASEZ) legata alla posizione di Aqaba sulle coste del Mar Rosso. Il Jordan Pass è di assoluta convenienza per chi entra in Giordania attraverso altre frontiere o atterrando ad Amman, poiché il suo costo è più basso della somma di visto ed ingresso a Petra (70JD contro 40+50JD). Se il vostro programma di viaggio prevede la sola visita a Petra e l’ingresso al Wadi Rum, comprando il Jordan Pass paghereste almeno 20€ in più del necessario. Al contrario, se prevedete di raggiungere Amman e Jerash per visitare altri siti archeologici, il Pass vi farà risparmiare qualcosa.
Confine Israele arrivando da Aqaba.
L’unico caso in cui dovrete pagare il visto al costo di 40JD è quello in cui restiate in Giordania per meno di due notti consecutive, poiché si cercano di scoraggiare i turisti “mordi e fuggi” in arrivo dai resort del Mar Rosso egiziano che visitano Petra in giornata senza quindi sostenere l’industria turistica locale (alberghi e ristoranti).
Riassumendo, questi sono i costi per chi visita la Giordania da Eilat:
- 40JD per chi entra ed esce in giornata o dopo una sola notte in territorio giordano;
- 10JD di tassa d’uscita per chi esce dal Paese dopo 2 notti consecutive;
- 0JD per chi esce dalla Giordania dopo 3 notti consecutive o più.
Altre fonti riportano che il costo del visto vada “anticipato”, ma anche se dovessero chiedervi il pagamento alla frontiera non preoccupatevi: l’intera cifra vi verrà restituita alla partenza se rispettate il criterio già esposto e restate in Giordania per almeno 3 notti (nel caso di 2 notti pagherete i 10JD di tassa d’uscita). Fonte Viaggiamangiaama.

giovedì 8 marzo 2018

Trasporti in Giordania ed Israele. Cosa sapere.

Una delle principali difficoltà trovate durante l'organizzazione del viaggio è stata trovare qualche informazione utile e precisa e a buon mercato per quanto riguarda il come muoversi all'interno dei due paesi, il costo eventualmente dei taxi e la presenza o meno di bus pubblici. Cerchiamo di fare chiarezza. 
Aeroporto Ovda di Eilat, Israele.
Aeroporto Eilat - centro città: cosa principale quando arrivate ad Eilat è sapere che, l'aeroporto in cui atterrate non si tratta di quello in pieno centro, e cioè il Ben Gurion, dal quale partono solamente voli interni per Israele, ma l'Ovda, che dista ben 45 minuti dalla città e a quasi un'ora dal confine con la Giordania. La via più sbrigativa ma sicuramente più costosa è quella del taxi che al costo di 60/65 euro (i tassisti li accettano senza alcun problema) vi porterà ovunque.
Altra possibilità molto più economica è quella di affidarsi al servizio Eilat Shuttle che, attraverso la prenotazione online dal loro sito internet, vi porterà in svariati punti del paese a prezzi decisamente più contenuti (per il confine ad esempio 8 euro). Il sito è sicuramente ben strutturato e comprensibile ma molto meno il servizio di per sé. Prenotate eventualmente la corsa con molto ma molto anticipo in caso dobbiate partire per rientrare a casa in quanto la disorganizzazione e i ritardi sono allucinanti. Non per niente rischiare di perdere il volo per colpa loro è all'ordine del giorno dai pareri di qualche locale (e per esperienza personale).
Vi è la possibilità eventualmente, sempre online, di prenotare un taxi o minivan privato che vi aspetterà al vostro arrivo ma i costi iniziano a diventare più proibitivi.
Ultima possibilità, non esistendo treni o metro per il centro, il pullman n° 282 il cui biglietto può essere acquistato in moneta locale o carta di credito (circa 6,00 euro) direttamente dall'autista. Da verificare ovviamente gli orari di arrivo dell'aereo se fattibili con gli orari di partenza del bus.
Petra, Giordania.
Confine Giordano - Petra: una volta usciti dai controlli giordani anche qui la via più sbrigativa è ovviamente anche quella più cara. I tassisti come avvoltoi arrivano a proporvi al costo di 60 JD (circa 66 euro) il passaggio per Petra. Una buonissima scappatoia è tentare di fare la conoscenza con altri turisti in modo da poter dividere la spesa. Eventualmente potete contattare Yousef e mettervi d'accordo in anticipo per orario e prezzo.
Purtroppo l'Eilat Shuttle effettua solo una corsa alla mattina alle 7 e da Petra alle 17. Quindi non ci sono molti margini di scelta se si vuole seguire questa alternativa.
Altra possibilità è quella di farsi accompagnare ad Aqaba (anche qui una ladrata al costo di 25 euro per nemmeno 20 minuti di auto) ed utilizzare i taxi collettivi cercando la stazione in centro città. Il costo è di 5JD, perciò molto conveniente, ma non ci sono orari: i minibus partono quando sono pieni perciò potreste dover attendere anche diverse ore.
Noleggiare un auto invece può essere una comoda e valida strada ma ovviamente con il pensiero di dover guidare per un paio d'ore e poi trovare parcheggio. Le strade ad ogni modo sono assolutamente perfette senza un eccessivo traffico. Molto importante sapere che non è possibile superare alcun confine con auto noleggiate.
Per ulteriore informazioni sui trasporti in Giordania leggi qui.
Wadi Rum, Jeep Tour, Giordania.
Petra - Wadi Rum: nel caso in cui non abbiate noleggiato una macchina a mio avviso il modo più semplice per raggiungere il deserto del Wadi Rum è affidarsi ad una prenotazione tramite ostello/hotel. Personalmente ho contattato tassisti giordani per sapere il costo, sentito esperienze altrui e provato di persona con altri ragazzi italiani che avevano prenotato il viaggio da casa: il costo non si schioda dai 35 JD (circa 40,00 euro). Anche qui conoscere qualcuno con cui condividere il viaggio è fondamentale se si vuole risparmiare qualcosina e non è poi così impossibile visto che bene o male tutti i turisti fanno lo stesso identico itinerario. Una volta arrivati poi al Visit Center solitamente il tassista contatta il vostro campo tendato che verrà gratuitamente a prelevarvi e a portarvi ai rispettivi alloggi.
 

mercoledì 7 marzo 2018

Eilat - Israele.

Porto di Eilat, Israele.
Superato il confine Giordano e rientrato in Israele, appena fuori, i taxi non mancano. In dieci minuti arrivo al mio alloggio Arava Hostel il quale, appena entrato, tra il brulicare di persone in giardino e la simpatia del ragazzo in reception sembra un sogno. Camera pulitissima con finalmente attacco della corrente appena sopra il letto, spazi piccoli ma essenziali.
Eilat è un’importante città portuale di Israele affacciata sul golfo di Aqaba, l’unico sbocco di Israele sul mar Rosso. Attraverso le sue infrastrutture viene esportato il rame proveniente dalle miniere di Timna, mentre l’oleodotto che la collega a Be’er Shiva verso nord consente di trasportare petrolio in alternativa al canale di Suez. Eilat si trova nell’estremo sud del deserto del Negev, una regione che da sola comprende il 60% dello stato israeliano.
Birra lungo la spiaggia di Eilat.
Dopo un attimo di ambientamento pronti con l'mp3 e via in spiaggia. Superata la zona del centro molto trafficata e caotica di macchine e mezzi pubblici arrivo finalmente nel lungo mare e il colpo d'occhio è eccezionale. Centinaia di persone stese al sole, bar, negozi, campi da beach volley che si susseguono uno dietro l'altro. I ristoranti e i supermercati non si contano.
La sensazione è di trovarsi, con le dovute proporzioni, in una di quelle spiagge americane per la quantità di servizi offerti. Le persone poi, coppie, famiglie e compagnie di amici prettamente turisti sembrano sovrastare senza alcun dubbio la popolazione locale.
La tentazione di un'ottima birra lungo mare è incontenibile. I bar non accettano euro ma la carta è sempre ben vista. Il prezzo, 6 euro e qualcosa per una corona, è decisamente esagerato ma per la pace dei sensi ne vale la pena.
Spiaggia di Eilat, Israele.
Dopo una breve sosta trovare un supermercato non è sicuramente impresa ardua vista la vasta possibilità di scelta. Anche qui prezzi non propriamente a buon mercato soprattutto per alcool e sigarette.
Rientrato in ostello orario cena è ora finalmente di accomodarsi in uno di quei sofà che poi rialzarsi per la comodità è praticamente impossibile. Bastano pochi minuti e una chiaccherata con un tedesco accompagna la serata.
Eilat a mia gran sorpresa offre una svariata possibilità di divertimento grazie anche alle 352 giornate di sole all'anno ed il clima mite anche d'inverno. Uno dei tesori della regione è la riserva naturale di Coral Beach, dove i coralli, sotto stretta protezione, e le miriadi di pesci possono essere ammirati da tutti senza la necessità di entrare in acqua.

martedì 6 marzo 2018

Giordania - Wadi Rum.

Deserto del Wadi Rum, Giordania.
Dopo una lunga e faticosissima giornata a Petra è ora di tornare nel sud della Giordania e precisamente nel deserto del Wadi Rum anche detto "Valle della Luna". E' una valle scavata nei millenni dallo scorrere di un fiume nel suolo sabbioso e di roccia granitica, a 60 km circa a est di Aqaba. È il più vasto uadi della Giordania. Il nome Rum proviene molto probabilmente dalla radice aramaica che significa "alto" o "elevato". Il punto più elevato del Wadi Rum è il monte Jebel Rum alto 1754 m. Nel 2011 è stato inserito tra i beni naturalistici protetti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Le molte tribù beduine che vivono a Wadi Rum hanno un ruolo che ha un forte impatto sulla sua bellezza. Anche se alcuni ora vivono in case in cemento, la maggioranza ancora veste nel suo abito tradizionale e tiene alle proprie tradizioni, conducendo un modo di vivere nomade di estate, allevando dromedari e capre e bevendo il loro latte, così come tessendo dalle lane di capra per confezionare capi da indossare durante l'estate. 
Salman Zwaidh Camp, Wadi Rum, Giordania.

Il viaggio da Petra al Wadi Rum costa di norma 35 dinari (circa 40,00 euro) ma con la gentilezza di Silvia e Alessandro riesco a cavarmela con soli 15 dinari. Il viaggio dura all'incirca un'ora e mezza a seconda della guida sportiva o meno del tassista.
All'ingresso del sito, come anche descritto dai vari siti di viaggi, dovrebbero essere pagati 5 dinari ma la cosa onestamente non è ben chiara in quanto non vi è nessun stop o controllo per entrare.
Al Visitor Center, chiuso, ci aspetta la jeep che porta ognuno al proprio campo e qui le nostre strade si dividono.
Vengo accompagnato al Salman Zwaidh Camp, nel mezzo del nulla più totale, che sono circa le 19 di sera. La luna piena aiuta ad intravedere qualcosa ma a fari chiusi sarebbe impossibile proseguire. L'accoglienza è molto amichevole e famigliare. Mi viene subito presentato il boss Salman che mi invita a sedere in mezzo al campo attorno ad un falò dove ovviamente si sta scaldando del the. Dopo una rapida sigaretta viene servita la cena (un po' caretta considerati gli 8 dinari) a base come sempre di riso, pollo davvero squisito e verdure. Dopo una breve chiaccherata con alcuni ospiti del campo uno dello staff ci invita a fare la passeggiata in mezzo al deserto per osservare meglio le stelle che, ahimè, non sono così visibili per via della luna piena. La sensazione comunque di camminare nella sabbia tra montagne e null'altro è qualcosa di indescrivibile. Il silenzio viene interrotto solamente da qualche risata dei ragazzi che simulano la presenza di scorpioni e serpenti qua e la (mannaggia a loro che io ero terrorizzato). Tempo di qualche foto, una bella passeggiata e dopo circa un'oretta abbondante rientriamo.
Le tende, disposte a semi cerchio quasi, all'interno delle quali vi sono 5/6 letti ciascuna sono molto pulite e confortevoli. I bagni con doccia e lavandini sono pulitissimi finalmente e oltretutto dotati di sapone e carta igienica.Dopo un po' di tempo per capire come si spenga quella cavolo di luce ci si addormenta che è subito mattina di nuovo. Colazione compresa nel prezzo di 18 dinari a notte e composta da uova sode, pane, alcune salse allo yogurt e altri cibi di dubbia decifratura.
Escursione deserto del Wadi Rum, Giordania.
Beduino e driver minorenne della mattinata.
Il silenzio e la calma che accompagna la mattinata viene drammaticamente interrotto dall'arrivo di una cinese che inizia a parlare a raffica non capendo assolutamente nulla di inglese. Mi affidano senza alcuna logica il compito di traduttore. Dopo alcuni minuti di trattativa me la rifilano anche per l'uscita in jeep nel deserto, della durata di tre ore al costo di 25 dinari a testa (un ragazzo romeno mi augura un in bocca al lupo per la mia compagnia orientale). Grande sorpresa l'età alquanto dubbia del driver: sostiene di avere 18 anni, ne dimostra al massimo 12 poi confesserà di averne 13.

Come prima tappa ci viene fatto conoscere un beduino con al seguito un centinaio o forse più di cammelli. Dopo le foto di rito della cinese completamente impazzita con i selfie veniamo portati in una tenda per la prima sosta the. Ci accomodiamo all'ombra e, con la compagnia del ragazzo che ci accoglie, mezz'oretta di chiacchere e relax non ce le leva nessuno. Ripartiamo ed il ragazzino, cosa alquanto incredibile, inizia a darmi lezioni di guida nel deserto: quando mettere la seconda, la terza marcia ed il 4x4. Mi invita anche a guidare ma di piantarci non mi sembra il caso e declino l'offerta. Tappa successiva un promontorio da scalare con una passerella sospesa in roccia da attraversare e sopra la quale la vista è davvero mozzafiato. Sole, sabbia, rocce e nient'altro. La discesa è un po' meno simpatica della salita ma dal basso loro ridono e quindi, con un sorriso che vela le bestemmie, facciamo anche questa.
The di due infusi diversi e messo a scaldare.
Dopo l'ennesima sosta the nella quarta o quinta tenda della giornata (ne berranno un centinaio di bicchieri al giorno loro andando avanti di questo ritmo) e alcune altre fermate molto suggestive panoramiche rientriamo al campo dopo quasi tre ore piene assolutamente volate. Un po' di riposo a letto ed è ora di salutare anche qui ed essere accompagnato al confine con Israele  direttamente da un driver del campo al costo di 25 dinari.