martedì 6 marzo 2018

Giordania - Wadi Rum.

Deserto del Wadi Rum, Giordania.
Dopo una lunga e faticosissima giornata a Petra è ora di tornare nel sud della Giordania e precisamente nel deserto del Wadi Rum anche detto "Valle della Luna". E' una valle scavata nei millenni dallo scorrere di un fiume nel suolo sabbioso e di roccia granitica, a 60 km circa a est di Aqaba. È il più vasto uadi della Giordania. Il nome Rum proviene molto probabilmente dalla radice aramaica che significa "alto" o "elevato". Il punto più elevato del Wadi Rum è il monte Jebel Rum alto 1754 m. Nel 2011 è stato inserito tra i beni naturalistici protetti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Le molte tribù beduine che vivono a Wadi Rum hanno un ruolo che ha un forte impatto sulla sua bellezza. Anche se alcuni ora vivono in case in cemento, la maggioranza ancora veste nel suo abito tradizionale e tiene alle proprie tradizioni, conducendo un modo di vivere nomade di estate, allevando dromedari e capre e bevendo il loro latte, così come tessendo dalle lane di capra per confezionare capi da indossare durante l'estate. 
Salman Zwaidh Camp, Wadi Rum, Giordania.

Il viaggio da Petra al Wadi Rum costa di norma 35 dinari (circa 40,00 euro) ma con la gentilezza di Silvia e Alessandro riesco a cavarmela con soli 15 dinari. Il viaggio dura all'incirca un'ora e mezza a seconda della guida sportiva o meno del tassista.
All'ingresso del sito, come anche descritto dai vari siti di viaggi, dovrebbero essere pagati 5 dinari ma la cosa onestamente non è ben chiara in quanto non vi è nessun stop o controllo per entrare.
Al Visitor Center, chiuso, ci aspetta la jeep che porta ognuno al proprio campo e qui le nostre strade si dividono.
Vengo accompagnato al Salman Zwaidh Camp, nel mezzo del nulla più totale, che sono circa le 19 di sera. La luna piena aiuta ad intravedere qualcosa ma a fari chiusi sarebbe impossibile proseguire. L'accoglienza è molto amichevole e famigliare. Mi viene subito presentato il boss Salman che mi invita a sedere in mezzo al campo attorno ad un falò dove ovviamente si sta scaldando del the. Dopo una rapida sigaretta viene servita la cena (un po' caretta considerati gli 8 dinari) a base come sempre di riso, pollo davvero squisito e verdure. Dopo una breve chiaccherata con alcuni ospiti del campo uno dello staff ci invita a fare la passeggiata in mezzo al deserto per osservare meglio le stelle che, ahimè, non sono così visibili per via della luna piena. La sensazione comunque di camminare nella sabbia tra montagne e null'altro è qualcosa di indescrivibile. Il silenzio viene interrotto solamente da qualche risata dei ragazzi che simulano la presenza di scorpioni e serpenti qua e la (mannaggia a loro che io ero terrorizzato). Tempo di qualche foto, una bella passeggiata e dopo circa un'oretta abbondante rientriamo.
Le tende, disposte a semi cerchio quasi, all'interno delle quali vi sono 5/6 letti ciascuna sono molto pulite e confortevoli. I bagni con doccia e lavandini sono pulitissimi finalmente e oltretutto dotati di sapone e carta igienica.Dopo un po' di tempo per capire come si spenga quella cavolo di luce ci si addormenta che è subito mattina di nuovo. Colazione compresa nel prezzo di 18 dinari a notte e composta da uova sode, pane, alcune salse allo yogurt e altri cibi di dubbia decifratura.
Escursione deserto del Wadi Rum, Giordania.
Beduino e driver minorenne della mattinata.
Il silenzio e la calma che accompagna la mattinata viene drammaticamente interrotto dall'arrivo di una cinese che inizia a parlare a raffica non capendo assolutamente nulla di inglese. Mi affidano senza alcuna logica il compito di traduttore. Dopo alcuni minuti di trattativa me la rifilano anche per l'uscita in jeep nel deserto, della durata di tre ore al costo di 25 dinari a testa (un ragazzo romeno mi augura un in bocca al lupo per la mia compagnia orientale). Grande sorpresa l'età alquanto dubbia del driver: sostiene di avere 18 anni, ne dimostra al massimo 12 poi confesserà di averne 13.

Come prima tappa ci viene fatto conoscere un beduino con al seguito un centinaio o forse più di cammelli. Dopo le foto di rito della cinese completamente impazzita con i selfie veniamo portati in una tenda per la prima sosta the. Ci accomodiamo all'ombra e, con la compagnia del ragazzo che ci accoglie, mezz'oretta di chiacchere e relax non ce le leva nessuno. Ripartiamo ed il ragazzino, cosa alquanto incredibile, inizia a darmi lezioni di guida nel deserto: quando mettere la seconda, la terza marcia ed il 4x4. Mi invita anche a guidare ma di piantarci non mi sembra il caso e declino l'offerta. Tappa successiva un promontorio da scalare con una passerella sospesa in roccia da attraversare e sopra la quale la vista è davvero mozzafiato. Sole, sabbia, rocce e nient'altro. La discesa è un po' meno simpatica della salita ma dal basso loro ridono e quindi, con un sorriso che vela le bestemmie, facciamo anche questa.
The di due infusi diversi e messo a scaldare.
Dopo l'ennesima sosta the nella quarta o quinta tenda della giornata (ne berranno un centinaio di bicchieri al giorno loro andando avanti di questo ritmo) e alcune altre fermate molto suggestive panoramiche rientriamo al campo dopo quasi tre ore piene assolutamente volate. Un po' di riposo a letto ed è ora di salutare anche qui ed essere accompagnato al confine con Israele  direttamente da un driver del campo al costo di 25 dinari.

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