Oggi è il giorno dell'attesa gita ad Ubud. Decisi di abbandonare temporaneamente le spiagge, zaino in spalla e via verso l'entroterra. Con il ragazzo che ci ha affittato gli scooter (dopo dieci volte che ce lo facciamo ripetere il nome non riusciamo a capirlo) riusciamo a trattare un passaggio per un'intera giornata a 500,000 rupie (circa 30,00 euro in due a cui andranno aggiunte altre 100,000 rupie per la benzina pagata a parte). Ubud è una cittadina di circa 30.000 abitanti e si trova ad appena 30 chilometri a nord-ovest da Denpasar, la capitale amministrativa, ed è considerata a buon diritto la capitale culturale di Bali. Immersa tra coltivazioni di riso e foreste dove prolifera la presenza dei macachi e punteggiata da numerosi e splendidi templi induisti, per via del recente sviluppo urbano difficilmente si distingue dai villaggi limitrofi, ma mantiene la sua peculiare caratteristica combinata artistica e rurale. Quindi, dopo una mini lezione geografica, siamo pronti a partire. Ritrovo alle 10 fuori dal nostro hotel. La guida deve essere particolarmente impaziente di partire visto che alle 9 è già di vedetta all'ingresso.
Monkey Forest, Ubud con i macachi in piena libertà.
|
Famiglia di macachi.
|
Vista dal ristorante Lunaung Sari.
|
La guida molto gentilmente fa preparare la tavola per due ma i sensi di colpa ci assalgono e senza pensarci decidiamo di offrirgli il pranzo. Mi fido di lui: pollo al curry con peperoni condito il tutto come fosse una specie di zuppa. Un po' piccante ma delizioso. Paghiamo (poco più di 5 euro a testa con birra) e ci dirigiamo verso l'ingresso delle risaie. Veniamo subito avvicinati da un vecchietto che li per li sembrava avere 600 anni con il tipico palo in legno per trasportare il riso (da classica foto di rito per il turista medio). Dal primo commento "pensa la fatica che avrà fatto questo nella sua vita" si passa subito ad un "va che pacco di soldi che ha in mano a forza di foto". Comunque con non poca difficoltà, visto anche il terreno alquanto scivoloso, iniziamo a percorrere le risaie tra sali e scendi e turisti intenti a fotografare ogni singola foglia che si muove. Arrivati dall'altra parte della collina il panorama è fantastico. Nonostante vi siano decine e decine di persone non si sente volare una mosca. Ovviamente anche qui trovano il modo per spillarti soldi: ogni tot metri "posti di blocco" con balinese mega sorridente che chiede un'offerta. Dopo un'oretta di camminata decidiamo di tornare indietro e recuperare la guida (che nel mentre avrà fumato un pacchetto di sigarette) per tornare verso casa non prima però di farci accompagnare in un centro commerciale per acquistare qualche souvenir per amici e parenti (stanzone unico grandissimo con scaffali e centinaia di oggetti suddivisi per categoria: bracciali, calamite, animali in legno, vestiti, gioielli, ecc). Dopo altre 3 ore infinite di macchina, rischiando oltretutto di causare una strage con due scooter, arriviamo finalmente a casa. Nove ore di escursione di cui cinque nel traffico sono più che sufficienti!
Nessun commento:
Posta un commento