giovedì 27 agosto 2020

Il viaggio che non ti aspetti - Next stop: leucemia. L'attesa.

L'attesa...è una parola di poco significato per molti. Attendere significa semplicemente far passare il tempo aspettando qualcosa di astratto o fisico. Nelle malattie di questo tipo l'attesa riguarda l'attesa degli esami giornalieri, l'attesa dell'esito, l'attesa di sapere quali cure verranno fatte, quale strada dovrà essere percorsa, l'attesa di un messaggio positivo che mai arriverà...l'attesa sopratutto che passi tutto al più presto. L'attesa forse di guardarsi indietro un giorno e pensare...ce l'abbiamo fatta.
Sembra assurdo pensare alle settimane scorse come la vita era così leggera, così forse superficiale anche. Ad un tratto ansie e paure fanno parte del nostro vivere quotidiano, delle nostre ore che non passano mai. Non passano veramente mai.
Ora pochi giorni ci separano dalla quella parola che da sempre ci ha terrorizzato: chemioterapia. Eppure questa che dovrebbe essere considerata una parolaccia in realtà, a ben guardare, porta con sè, nel suo dramma, tanta speranza. Speranza di tornare un giorno a poter ridere nella supercifialità di quella vita che, ahimè, è ancora un puntino molto molto lontano.
 


mercoledì 26 agosto 2020

Il viaggio che non ti aspetti - Next stop: leucemia. La notizia.

E' sempre qualcosa che senti capitare agli altri e oltre a dire "poveretti" altro non fai. Non riesci a metabolizzare una cosa per te così lontana, così poco tua. Eppure quando arriva si abbatte con tutta la sua violenza e con tutta la sua poca gentilezza che, senza bussare, ormai è già dentro di te.
Mi ero sempre chiesto come le persone possano affrontare una malattia, come abbiano la forza di vedere parenti stretti così debilitati da non poter alzarsi dal letto. Ho sempre avuto il terrore di tutto ciò. Forse non lo sanno nemmeno loro...sai che devi farlo punto.
Allora esce una parte di te fin li nascosta, che forse l'essere umano chiama sopravvivenza mentre io le chiamo "palle". Quello che avevi il terrore di sentire ora è la tua quotidianità. Le piccole anzi, le piccolissime cose prendono tutto ad un tratto un valore che prima nemmeno ci facevi caso: il messaggio dell'amico, la chiamata da chi mai te lo saresti aspettato, anche i pochissimi minuti di tranquillità ti sembrano ore e poi di nuovo a combattere, almeno a provarci, almeno a far finta di provarci.
L'affetto di chi ti sta intorno, la commozione della gente quando si sentono dire: papà sta male.
E la vera battaglia dovrà essere con se stesso, prima di tutto con la malattia e poi con le cure...così devastanti così inumane.
Eppure serve quello spirito di sopravvivenza, servono le palle per dire: ce la farò, cazzo se ce la farò.
Dai papà siamo tutti qui.